mercoledì 31 dicembre 2008
Buon anno nuovo
Buon Anno Nuovo da parte di tutti noi.
Ricordate il 2009 è l'anno della creatività ;-)
Forza allora, Forza!
mercoledì 24 dicembre 2008
mercoledì 17 dicembre 2008
2009 anno della Creatività e l'Innovazione
Vi riporto alcune frasi da un articolo Reuters di ieri:
MILANO (Reuters) - Il 2009 sarà l'Anno Europeo della Creatività e dell'Innovazione, con lo slogan "immaginare - creare - innovare".
E' quanto si propone l'Unione Europea, che come annunciato in una nota, ha avviato nei giorni scorsi la campagna per "promuovere approcci creativi e innovativi in vari campi dell'attività umana" allo scopo di "contribuire a supportare l'UE in vista delle sfide che l'attendono in un mondo globalizzato".
L'Anno Europeo per l'Innovazione e la Creatività 2009 (European Year of Innovation and Creativity - EYCI), spiega la nota, mira ad accrescere la consapevolezza dell'importanza della creatività e dell'innovazione come competenze chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico.
Chi volesse leggere l'intero articolo, può farlo sul sito it.reuters.com.
Sarà sicuramente un anno interessante e noi che dell'innovvazione, della creatività e del pensiero creativo, abbiamo fatto i nostri cavalli di battaglia, saremo sicuramente in prima linea.
Per chi volesse saperne di più, consiglio la lettura del libro Creatività per l'innovazione, scritto dal mio collega Gianni Clocchiatti, ed edito da Franco Angeli.
sabato 13 dicembre 2008
Il secret event Pickwicki
Svelato il secret event Pickwicki!
Domenica 14 Dicembre,h 16, alla libreria Egea di Milano (via Bocconi, 8)
Pickwicki, in collaborazione con Egea e la Societa' Nazionale Harry Potter Italia, organizza un pomeriggio interamente dedicato alla magia!
Tra giochi, brindisi, tanti regali e sorprese, vieni a scoprire "Harry Potter, un business da favola".
Per maggiori informazioni e per iscriversi andate sul sito www.pickwicki.com.
Partecipate numerosi ;-)
giovedì 4 dicembre 2008
A pranzo con Sebastiano Zanolli
Dopo il successo dei primi due incontri, sabato 6 dicembre 2008 si terrà il terzo e ultimo evento del ciclo “A pranzo con l’autore” organizzato da ADM.
Presso l’albergo AC di Brescia alle 11.00, Sebastiano Zanolli sarà il gradito ospite e presenterà il suo libro “Paura a parte”.
Il format prevede l’esposizione dell’autore, a seguire un dibattito tra pubblico e autore e un momento di convivialità, il pranzo, dove instaurare nuove relazioni.
L’autore
Sebastiano Zanolli fa il manager, un manager un po’ atipico, che sceglie un approccio alla professione misto di pragmatismo e di sentimento.
Nato a Bassano del Grappa (Vi), dopo la laurea in Economia presso l’Università di Cà Foscari, incontra alcune grandi aziende, tra cui Adidas, nella quale ha ricoperto il ruolo di direttore marketing in Germania, e Diesel, di cui è stato General Manager per la filiale italiana. Dall'aprile del 2007 ricopre la funzione di Amministratore Delegato di 55DSL, azienda streetwear del Gruppo Diesel.
Parallelamente alla sua attività manageriale, ha sviluppato e approfondito i temi legati alle performance professionali e personali collaborando come formatore con associazioni di categoria, Università e aziende di rilievo.
Ha inoltre pubblicato:
“La grande differenza” (2003)
“Una soluzione intelligente” (2005)
Nei suoi libri la sua esperienza si traduce in consigli preziosi per chi cerca una maggiore qualità del lavoro, delle relazioni e della vita.
Modalità di partecipazione
L’iscrizione all'evento costa € 30 per i soci Adm ed € 40 per i non soci (nel costo è compresa l’iscrizione ad Adm). Per confermare la presenza è sufficiente inviare una mail con i propri dati e con quelli dell'ospite includendo nome e cognome a: segreteria@admitalia.it
Ricordiamo che, per motivi organizzativi, l’iscrizione è vincolante.
Per maggiori informazioni contattare la segreteria c/o Studio Materossi al numero: 030 2807852
martedì 25 novembre 2008
Finanziariamente... con Lorenzo Marconi
Milano riparte con l'Happy Hour & More: gli "esperti" conversano con il "pubblico" nell'agorà del Boccascenacafè, Teatro Litta a Milano.
Questo mese finanziariamente
con Lorenzo Marconi presentato da Gianni Clocchiatti.
Al lupo, al lupo!
I recenti crolli finanziari hanno indotto mass media ed esperti a parlare di recessione.
Parole come crisi, crollo, catastrofe accostate al concetto di finanza e risparmio hanno dominato le cronache e influenzato le nostre esistenze.
Ma che cosa sta succedendo veramente?
Il denaro è il baricentro economico e culturale del nostro tempo, ma noi sappiamo veramente gestirlo o è lui a gestire noi?
Ce lo racconta Lorenzo Marconi, analista finanziario indipendente specializzato in analisi tecnica, gestioni patrimoniali e docente di finanza comportamentale.
Cura la rubrica «Le buone azioni» sul settimanale Oggi, assieme al giornalista Marco Fratini, ed è coautore dell’ironico bestseller "Vaffanbanka!" edito da Rizzoli.
La serata sarà condotta da Gianni Clocchiatti, creativity coach, consulente di direzione, scrittore e formatore. Da lungo tempo si occupa di innovazione, creatività, comunicazione e cambiamento organizzativo
L'appuntamento è per Mercoledì 26 Novembre alle ore 19.00 al Boccascenacafè del Teatro Litta di Milano in Corso Magenta, 24.
L'incontro è aperto agli amici, ai soci e ai curiosi.
Contributo serata
Non soci : euro 10
Soci Managerzen: euro 5
Per iscrivervi, compilate questo form.
Vi aspettiamo!
lunedì 17 novembre 2008
Creare opportunità: Soluzioni creative e nuove possibilità di sviluppo sociale
Il nuovo libro di Gianni Clocchiatti, Creatività per l'innovazione, Franco Angeli Editore, propone una sfida per cercare di coniugare il pensiero creativo con lo sviluppo sociale, la creatività con le pari opportunità.
Dietro ad ogni successo c'è sempre un'idea vincente, così come al seguito di un'idea creativa c'è sempre una tecnica efficace. Quale tecnica possiamo utilizzare, e quando, per far decollare il nostro progetto?
Questo libro parla di processi creativi applicati all'innovazione ed è realizzato per chi cerca soluzioni, per chi vuole saperne di più, per chi desidera una panoramica aggiornata e completa sul mondo della creatività, per migliorare la creatività personale.
Introduce
Arianna Censi, Consigliera delegata alle Politiche di genere della Provincia di Milano
Intervengono
- Andrea Biavardi, scrittore, giornalista, direttore di Airone e Natural Style
- Gianni Clocchiatti, consulente di direzione, scrittore, creativity coach e formatore
- Marilisa D’Amico, docente di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Milano
- Maria Grazia Mattei, fondatrice di MGM Digital Communication
Palazzo Isimbardi
Sala Affreschi
Corso Monforte, 35 – Milano
Lunedì 1 dicembre, 2008 Ore 17.00
“L’immaginazione è più importante che il sapere,
poiché il sapere riguarda tutto ciò che già esiste,
l’immaginazione riguarda tutto ciò che esisterà” Albert Einstein
sabato 15 novembre 2008
Come ottimizzare Wordpress
Wordpress è forte la piattaforma opensource di blog più diffusa al mondo.
Anzi ormai possiamo dire che con tutti i plugin che lo estendono, definirlo solo una piattaforma per blog è molto limitativo perché basta poco per trasformarlo ad esempio in un CMS (contenet management system) molto completo.
Oggi vi segnalo questo interessante ebook gratuito che spiega come gestire e ottimizzare i blog creati con Wordpress.
Lo potete scaricare da questa pagina.
Buona lettura!
Davide
lunedì 10 novembre 2008
approcci manageriali per innovare
Lunedì 17 novembre a Milano ci sarà la presentazione del Master Evolutionary, Nuovi approcci manageriali per innovare nella complessità.
Una presentazione sul concetto di Evolutionary Management tenuta dal Prof. Alberto Felice De Toni, Preside della Facoltà di Ing. di Udine, Direttore Scientifico del Master e autore di “Prede o ragni? Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità”.
L'incontro si terrà dalle 16.00 alle 18.00 allo Spazio Sirin - Via Vela 15 (zona Piola)
Per maggiori informazioni, potete visitare la pagina dedicata sul portale ManagerZen
Per la registrazione all’evento di presentazione scrivere a:
segreteria@managerzen.it
tel 0541.736362
cell. 347.2445482
Una presentazione sul concetto di Evolutionary Management tenuta dal Prof. Alberto Felice De Toni, Preside della Facoltà di Ing. di Udine, Direttore Scientifico del Master e autore di “Prede o ragni? Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità”.
L'incontro si terrà dalle 16.00 alle 18.00 allo Spazio Sirin - Via Vela 15 (zona Piola)
Per maggiori informazioni, potete visitare la pagina dedicata sul portale ManagerZen
Per la registrazione all’evento di presentazione scrivere a:
segreteria@managerzen.it
tel 0541.736362
cell. 347.2445482
domenica 9 novembre 2008
Vendi meglio, vendi di più
Vendere bene significa comprendere le aspettative ed i bisogni del cliente. Per farlo, oltre a conoscere il proprio prodotto, è necessario saper comunicare con il cliente, saperlo ascoltare e convincere.
Da queste premesse è nato il nostro percorso Vendi meglio, Vendi di più.
Mercoledì 19 novembre, riparte il nuovo ciclo di appuntamenti per imparare a vendere meglio e conquistare il nostro cliente.
Per tutti i dettagli e maggiori informazioni, vi rimando alla scheda del corso sul nostro sito.
Vi aspettiamo!
Davide
giovedì 6 novembre 2008
Evento Tiger Night
Martedì 11 novembre 2008 ci sarà un appuntamento all'interno degli incontri del Toastmasters.
Il Toastmasters è un'associazione internazionale che si occupa di aiutare le persone a migliorare le proprie capacità di comunicazione e le tecniche per parlare in pubblico.
Questa serata particolare è un vero e proprio workshop tutto dedicato al tema dell'improvvisazione tenuto da Ivan Ottaviani.
Ecco di seguito un assaggio della serata...
Il titolo è THE TIGER NIGHT: EXPRESSION BEYOND YOUR LIMIT.
Una serata oltre i limiti del proprio personal comfort dedicata a fare stretching delle proprie possibilità di comunicazione, ad esplorare nuovi modi comunicativi e naturalmente condita con improvvisazioni a tradimento.
Sarà un'occasione incredibile per mettersi in gioco divertendosi tra amici.
Potete iscrivervi da subito inviando una mail direttamente a Ivan: ottaviani@nuovapansac.com.
Mi raccomando affrettatevi perché il numero dei posti è limitato per consentire la massima interazione tra i partecipanti durante la serata.
La partecipazione all'evento è gratuita
Vi aspettiamo!
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sabato 1 novembre 2008
250 idee in 8 minuti
A Matelica nel workshop su scrittura e creatività tenutosi durante Libriamo 2008, ho usato nuovamente come strumento il brainwriting.
La sfida era "in quali altri modi possiamo utilizzare un libro" e in 8 minuti abbiamo ottenuto oltre 250 idee!
Guardate voi stessi :-)
Vi state chiedendo cosa ci fa il brainwriting in un workshop di scrittura creativa?
Venite a scoprirlo nei nostri corsi ;-)
Davide
scrittura brainwriting scrittura
La sfida era "in quali altri modi possiamo utilizzare un libro" e in 8 minuti abbiamo ottenuto oltre 250 idee!
Guardate voi stessi :-)
Vi state chiedendo cosa ci fa il brainwriting in un workshop di scrittura creativa?
Venite a scoprirlo nei nostri corsi ;-)
Davide
scrittura brainwriting scrittura
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lunedì 27 ottobre 2008
Trovare soluzioni fa la differenza
Trovare soluzioni fa la differenza.
Mai come in questo periodo, questo principio fa la differenza. Bisogna essere in grado di cambiare, di modificare e rimodellare la struttura, l'organizzazione, le dinamiche e i processi.
Creatività per l'innovazione, è il libro di Gianni Clocchiatti che affronta questo argomento.
Una lettura scorrevole ma allo stesso tempo ricca di informazioni, consigli, tecniche per arrivare alle soluzioni vincenti.
Una lettura che vi consiglio caldamente!
Titolo: Creatività per l’Innovazione
Sottotitolo: Come produrre idee vincenti per migliorare la competitività
Autore: Gianni Clocchiatti
Editore: Franco Angeli
Collana: Management Tools
Pagine: 216
EAN: 9788856800036
Anno di Pubblicazione: 2008
Prezzo: € 21.00
creativity innovazione
Mai come in questo periodo, questo principio fa la differenza. Bisogna essere in grado di cambiare, di modificare e rimodellare la struttura, l'organizzazione, le dinamiche e i processi.
Creatività per l'innovazione, è il libro di Gianni Clocchiatti che affronta questo argomento.
Una lettura scorrevole ma allo stesso tempo ricca di informazioni, consigli, tecniche per arrivare alle soluzioni vincenti.
Una lettura che vi consiglio caldamente!
Titolo: Creatività per l’Innovazione
Sottotitolo: Come produrre idee vincenti per migliorare la competitività
Autore: Gianni Clocchiatti
Editore: Franco Angeli
Collana: Management Tools
Pagine: 216
EAN: 9788856800036
Anno di Pubblicazione: 2008
Prezzo: € 21.00
creativity innovazione
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mercoledì 15 ottobre 2008
4comm2008: comunicare oggi
Vi segnalo questo evento molto interessante:
4comm2008: comunicare oggi
Per due giorni Comunicazione e Creatività si danno appuntamento a Bologna
Sei un Creativo? Ti occupi di produrre Comunicazione? Il marketing è la Tua professione?
Per essere sempre all’avanguardia hai bisogno di nutrire continuamente la Tua immaginazione e perfezionare le Tue tecniche: partecipa a 4comm2008 e lascia che per due giornate partner, testimonial, giornalisti ed esperti Ti mostrino come realizzare le Tue idee più facilmente e con maggiore efficacia sulla carta, nello schermo, in TV, al cinema o sul web. Quasi 50 ore di corsi, seminari e workshop gratuiti! Segnati queste date, la location ed iscriviti, SEI INVITATO:
domenica 19 e lunedì 20 ottobre
presso
CNR - Area della Ricerca di Bologna - via Gobetti, 101 - Bologna
L’iscrizione / partecipazione (inclusi convegni, seminari e workshop) è completamenteGRATUITA ed aperta a tutti, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa registrazione.
TI ASPETTIAMO !
www.4comm.it
creativity
lunedì 13 ottobre 2008
Jim Rogers a Milano: è il momento di investire
Proprio nel momento in cui le borse vivono le peggiori difficoltà non si deve restare paralizzati dalle notizie provenienti dai mercati, ma occorre chiedersi le ragioni di quanto sta accadendo e decidere quali sono i settori su cui orientare i nostri investimenti.
I momenti dei grandi rialzi delle materie prime potrebbero ora sembrare lontani, mentre lo spettro della recessione ci induce a dimenticare il problema dell’incremento dell’inflazione; eppure potrebbe non essere questa la realtà, vi potrebbe essere la possibilità che in questo momento stiamo sottovalutando i problemi causati dall’erosione delle risorse naturali.
Per questo è importante informarsi e tenersi aggiornati, vi invitiamo quindi a partecipare a un incontro esclusivo con Jim Rogers, fondatore con George Soros del Quantum Fund, organizzato da The Royal Bank of Scotland a Milano, il 4 novembre 2008 alle ore 18.00.
Tema dell’incontro sarà: È il momento di investire in materie prime?
La partecipazione è gratuita previa iscrizione su www.abnamromarkets.it/seminari
o al Numero Verde 800 920 960.
Ringraziamo per la segnalazione gli amici di ScuolaTrading.it.
trading
mercoledì 8 ottobre 2008
A pranzo con Bruno Bettenzani
Sabato 18 ottobre 2008 si inaugura il nuovo ciclo di eventi organizzati da ADM.
ADM Italia è un'associazione culturale senza scopo di lucro, con l'obiettivo di diffondere la cultura del marketing, della comunicazione e della formazione commerciale.
Bruno Bettenzani è fondatore e Presidente di META Formazione S.r.l.
Da oltre venti anni si occupa di formazione comportamentale per lo sviluppo della leadership, delle capacità commerciali e di comunicazione.
È autore di due libri:
- Un cammino da leader: quaranta medit-azioni per una leadership in divenire.
- L’anima della leadership
Nel libro che verrà presentato sabato, L'anima della leadership, l’autore cerca d’offrire un contributo all’osservazione di ciò che sfugge all’immediatezza (l’anima) e una ricerca su ciò che dovrebbe animare i pensieri, le parole e le azioni del leader, al fine di comprenderli e praticarli.
Il modello di leadership che si delinea in queste pagine ha più a che vedere con il concetto di responsabilità che con quello di potere.
Per maggiori informazioni:
Potete mandare una mail a segreteria@admitalia.it o visitando il sito web ADM.
lunedì 29 settembre 2008
Brainstorming a NoFrills 2008
Creatività in azione a NoFrills 2008
Insieme ad un dinamico gruppo di agenti di viaggio, tour operator ed enti del turismo abbiamo lavorato insieme per rispondere alla domanda
Cosa proporre al Cliente che ha già provato tutto?
Volete sapere com'è andata a finire?
Dovrete aspettare qualche mese per vedere i risultati direttamente nelle agenzie!
Davide
Insieme ad un dinamico gruppo di agenti di viaggio, tour operator ed enti del turismo abbiamo lavorato insieme per rispondere alla domanda
Cosa proporre al Cliente che ha già provato tutto?
Volete sapere com'è andata a finire?
Dovrete aspettare qualche mese per vedere i risultati direttamente nelle agenzie!
Davide
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venerdì 26 settembre 2008
e alla enne a No Frills 2008
Quest’anno per presentare i nostri nuovi prodotti e soluzioni per il turismo, siamo andati a NoFrills 2008, il Travel e Technology Expo che si è tenuto alla Fiera di Bergamo nelle giornate del 26 e 27 Settembre 2008.
Oltre ad aver presentato le nostra nuove proposte formative e le soluzioni web per agenti di viaggio, network e tour operator abbiamo avuto un grande successo con le nostre conferenze.
Oltre ottanta persone hanno partecipato ai nostri seminari su
In anteprima assoluta abbiamo mostrato il nostro nuovo prodotto: il sesto senso della creatività.
Se volete saperne di più, seguiteci sul blog e sul nostro sito.
Davide
Oltre ad aver presentato le nostra nuove proposte formative e le soluzioni web per agenti di viaggio, network e tour operator abbiamo avuto un grande successo con le nostre conferenze.
Oltre ottanta persone hanno partecipato ai nostri seminari su
- Nuovi strumenti e soluzioni web per l’agenzia che cambia: le strategie di marketing e di comunicazione efficace.
- L’agenzia che cambia: il cliente che ritorna. Strategie di fidelizzazione e di vendita
In anteprima assoluta abbiamo mostrato il nostro nuovo prodotto: il sesto senso della creatività.
Se volete saperne di più, seguiteci sul blog e sul nostro sito.
Davide
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Money Coaching: novità Commodity Day 2008
Quest'anno oltre che aver curato tutta la campagna di marketing e comunicazione per il Commodity Day 2008, eravamo presenti allo stand di ClubCommodity per presentare il nostro nuovo prodotto: il Money Coaching.
Perché alcuni riescono a guadagnare molto e a gestire in modo equilibrato le loro vite? Qual è la differenza tra chi ottiene e chi no?
Per saperne di più, vi aspettiamo sul nostro sito!
sabato 13 settembre 2008
La comunicazione efficace
Ogni comportamento è comunicazione sia esso verbale o non verbale, consapevole o automatico. Ormai tutti lo sanno: non si può non comunicare.
Il linguaggio è uno strumento fondamentale nella comunicazione, ma non è il più importante. Il nostro corpo comunica molto più delle nostre parole e rivela all'interlocutore attento le nostre emozioni, le convinzioni, i pregiudizi, i sentimenti che spesso sfuggono al controllo consapevole.
Acquistare consapevolezza nella comunicazione, e farlo con piacere, è quindi un'abilità importante per comunicare esattamente ciò che vogliamo, per ottenere il risultato desiderato, per raggiungere i nostri obiettivi.
Convincere il nostro interlocutore con il minimo sforzo e senza interminabili discussioni è un'arte che si può apprendere.
Come?
Attraverso il workshop Comunico, Persuado, Convinco che si terrà sabato 20 settembre a Milano.
Il docente sarà Gianni Clocchiatti, formatore ed esperto consulente di direzione, trainer di Programmazione neurolinguistica e creativity coach. Da lungo tempo si occupa di comunicazione, creatività, cambiamento personale e organizzativo. Organizza laboratori di creatività e percorsi formativi sia aziendali che di sviluppo personale.
Vi aspetto!
Per supportare questo workshop abbiamo anche studiato una campagna pubblicitaria. Ve la mostro in anteprima :-)
Vi aspetto su...
www.eallaenne.it
Davide
giovedì 12 giugno 2008
Consigli per una buona presentazione
Ho appena visto questa presentazione "Brain Rules for Presenters".
Semplice, chiara, utile ed efficace.
Cosa ne pensate?
Provate anche voi a mettere in pratica questi consigli, io ho già preso qualche spunto molto interessante.
Semplice, chiara, utile ed efficace.
Cosa ne pensate?
Provate anche voi a mettere in pratica questi consigli, io ho già preso qualche spunto molto interessante.
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giovedì 29 maggio 2008
La Creatività per migliorare la Comunicazione
L'Associazione Culturale "Faro", con il contributo del Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di L'Aquila, presenta "La Creatività per migliorare la Comunicazione e le Relazioni Sociali". Il convegno si terrà giovedì 5 giugno, dalle 09:00 alle 13:00, presso l'Agenzia per la Promozione Culturale di Avezzano, in via Cavalieri Vittorio Veneto. L'obiettivo è quello di far scoprire che la creatività offre strumenti per migliorare la qualità delle relazioni e della comunicazione, per risolvere i conflitti, per superare le barriere dettate dal pregiudizio, per dare valore alle diversità viste come opportunità di arricchimento e non come barriere, per progettare un ingresso entusiastico nel mondo del volontariato.
L'incontro si propone come un momento di riflessione in cui si potrà verificare che la creatività fa parte di noi e può essere aiutata ad esprimersi anche grazie a metodi e tecniche", ha dichiarato Serena Ferraro della segreteria organizzativa del Convegno.
Relatore sarà persona qualificata e riconosciuta nel campo dell'insegnamento del pensiero creativo si legge in una nota diramata dall'Associazione Faro.
"La metodologia è prevista essere attiva e partecipativa, basata sulla diretta sperimentazione di esercitazioni appositamente immaginate e strutturate per un percorso che vuole favorire il potenziamento delle capacità di pensiero creativo e mira a trasferire tecniche da applicare nei più svariati contesti" ha concluso la Dott.ssa Ferraro.Relatore sarà persona qualificata e riconosciuta nel campo dell'insegnamento del pensiero creativo si legge in una nota diramata dall'Associazione Faro.
Il convegno è gratuito ed è aperto a tutti, anche se Volontariato, Istituzioni, Educatori e Scuola costituiscono gli interlocutori privilegiati.
Su richiesta verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Si accettano prenotazioni sino al raggiungimento del 50% della capienza massima dell'Auditorium.
Per informazioni e prenotazioni contattare la segreteria organizzativa:
tel. 320/3721413
email associazionefaro@libero.it
Davide Giansoldati
mercoledì 28 maggio 2008
Convegno sul Capitale Intellettuale
Vi segnalo questo interessante convengo: convegno sul Capitale Intellettuale
Come valorizzare le risorse intangibili dell’azienda attraverso il bilancio del Capitale Intellettuale e migliorare gestione organizzativa, accesso al credito e crescita economica. Questo il tema del convegno organizzato da BIC La Fucina a conclusione del progetto VALorizza l’Intangibile
4 giugno 2008
ore 14.00
Regione Lombardia
via Pola 12, Milano
Sala Convegni 1, lotto Pesca (piano terra)
Programma
14.00 - 14.15
Registrazione
14.15 - 14.35
Saluti istituzionali
Ferruccio Ceccarelli, Direttore Generale DG Industria, Piccola e Media Impresa Regione Lombardia
Ezio Casati, Assessore Attività Economiche Provincia di Milano>
14.35 - 15.00
Il Capitale Intellettuale: una risorsa strategica per l’innovazione in azienda. Presentazione del progetto VALorizza l’Intangibile
Fabio Terragni, Presidente BIC La Fucina
15.00 - 15.30
Risorse intangibili e creazione di valore per gli stakeholder: un percorso valutativo e metodologico
Stefano Zambon, Professore Ordinario Economia Aziendale, Università di Ferrara
15.30 - 17.30
Tavola rotonda: importanza, utilità e modalità di impiego del bilancio del Capitale Intellettuale. Aziende, banche, associazioni, istituzioni a confronto
Diodora Costantini, Amministratore Unico Geosystems Srl
Enrico Mambelli, Amministratore Delegato Diadora Spa
Giovanni Moro, Managing Director Eurotron Spa
Francesco Rebora, Managing Director Prima Srl
Vittorio Santacroce, Ceo Consultant Teleclient System Integration Spa
Maria Bonfanti, Presidente BCC di Sesto San Giovanni
Rosaria Ricotta, Ufficio Incentivi Ricerca e Sviluppo Intesa San Paolo Spa
Tomaso Marzotto Caotorta, Segretario Generale Italian Business Angels Network
Marco Nicolai, Direttore Generale Finlombarda Spa (invitato)
Moderatrice: Sara Re, giornalista Class, Ideediade
17.30
Domande e risposte
18.00
Chiusura
Entrata libera. È gradita la conferma della partecipazione.
Invito
Segreteria organizzativa
BIC La Fucina
tel. 02.24126614 - 608
comunicazione@biclafucina.it
Come valorizzare le risorse intangibili dell’azienda attraverso il bilancio del Capitale Intellettuale e migliorare gestione organizzativa, accesso al credito e crescita economica. Questo il tema del convegno organizzato da BIC La Fucina a conclusione del progetto VALorizza l’Intangibile
4 giugno 2008
ore 14.00
Regione Lombardia
via Pola 12, Milano
Sala Convegni 1, lotto Pesca (piano terra)
Programma
14.00 - 14.15
Registrazione
14.15 - 14.35
Saluti istituzionali
Ferruccio Ceccarelli, Direttore Generale DG Industria, Piccola e Media Impresa Regione Lombardia
Ezio Casati, Assessore Attività Economiche Provincia di Milano>
14.35 - 15.00
Il Capitale Intellettuale: una risorsa strategica per l’innovazione in azienda. Presentazione del progetto VALorizza l’Intangibile
Fabio Terragni, Presidente BIC La Fucina
15.00 - 15.30
Risorse intangibili e creazione di valore per gli stakeholder: un percorso valutativo e metodologico
Stefano Zambon, Professore Ordinario Economia Aziendale, Università di Ferrara
15.30 - 17.30
Tavola rotonda: importanza, utilità e modalità di impiego del bilancio del Capitale Intellettuale. Aziende, banche, associazioni, istituzioni a confronto
Diodora Costantini, Amministratore Unico Geosystems Srl
Enrico Mambelli, Amministratore Delegato Diadora Spa
Giovanni Moro, Managing Director Eurotron Spa
Francesco Rebora, Managing Director Prima Srl
Vittorio Santacroce, Ceo Consultant Teleclient System Integration Spa
Maria Bonfanti, Presidente BCC di Sesto San Giovanni
Rosaria Ricotta, Ufficio Incentivi Ricerca e Sviluppo Intesa San Paolo Spa
Tomaso Marzotto Caotorta, Segretario Generale Italian Business Angels Network
Marco Nicolai, Direttore Generale Finlombarda Spa (invitato)
Moderatrice: Sara Re, giornalista Class, Ideediade
17.30
Domande e risposte
18.00
Chiusura
Entrata libera. È gradita la conferma della partecipazione.
Invito
Segreteria organizzativa
BIC La Fucina
tel. 02.24126614 - 608
comunicazione@biclafucina.it
venerdì 23 maggio 2008
Una piccola pausa di riflessione
Ci siamo, ci siamo sempre, il lavoro e i progetti per spingere al massimo la creatività stanno monopolizzando gran parte del nostro tempo.
A settembre/ottobre ci saranno diverse novità interessanti: un libro edito da Franco Angeli, una serie di appuntamenti sul tema della creatività, l'innovazione e la leadership e alcune altre sorprese di cui non vi voglio anticipare ancora nulla.
Seguiteci... nelle prossime settimane ci saranno già diverse sorprese...
Davide
A settembre/ottobre ci saranno diverse novità interessanti: un libro edito da Franco Angeli, una serie di appuntamenti sul tema della creatività, l'innovazione e la leadership e alcune altre sorprese di cui non vi voglio anticipare ancora nulla.
Seguiteci... nelle prossime settimane ci saranno già diverse sorprese...
Davide
lunedì 5 maggio 2008
Cosa possiamo fare con?
Prendete un oggetto a caso e provate a pensare a tutti i modi diversi in cui potete usarlo rispetto a quello attuale.
Cosa possiamo fare di diverso con un libro? Con una penna? Con un ombrello?
In quali altri modi possiamo usare un mattone, una sedia, una sciarpa?
Attraverso questa tecnica potrete scoprire nuovi usi e nuove funzionalità dei prodotti e poi di corsa a brevettare l'idea.
Pronti... via!
Davide
Cosa possiamo fare di diverso con un libro? Con una penna? Con un ombrello?
In quali altri modi possiamo usare un mattone, una sedia, una sciarpa?
Attraverso questa tecnica potrete scoprire nuovi usi e nuove funzionalità dei prodotti e poi di corsa a brevettare l'idea.
Pronti... via!
Davide
mercoledì 30 aprile 2008
135 idee in 5 minuti
Una ricetta vincente: Creative Thinking in Action
Ed ecco a voi il risultato finale
Davide & Gianni
- Un gruppo di 18 persone
- Una buona dose di lingua inglese
- 5 minuti per le presentazioni
- 10 minuti per scaldare il gruppo
- 20 minuti per spiegare e far sperimentare le regole di divergenza
- 5 minuti per spiegare il brainwriting
- 5 minuti per generare ben 135 idee
- Tempo complessivo 45 minuti
Ed ecco a voi il risultato finale
Davide & Gianni
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soluzioni
lunedì 21 aprile 2008
Game & Food: the challenge
Missione compiuta.
Il nostro workshop Game & Food: the challenge a Sestri è stato un vero successone.
Attraverso il gioco e la formazione esperienziale abbiamo fatto toccare con mano cosa sia veramente la negoziazione e soprattutto la negoziazione efficace.
Ecco qua alcune foto:
A presto...
Davide
Il nostro workshop Game & Food: the challenge a Sestri è stato un vero successone.
Attraverso il gioco e la formazione esperienziale abbiamo fatto toccare con mano cosa sia veramente la negoziazione e soprattutto la negoziazione efficace.
Ecco qua alcune foto:
A presto...
Davide
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domenica 13 aprile 2008
Pensiamo SMART
Chiunque si occupi di marketing, project management e di problem solving prima o poi dovrebbe incappare nell'acronimo SMART.
In realtà, le persone che conoscono cosa significhi non sono così tante come ci si aspetta; me ne rendo conto anch'io durante i miei corsi che quando vado a fare consulenza in azienda.
Per cui, cosa significa SMART?
Questo acronimo è stato creato dal Guru del Business Peter Drucker nel suo libro del 1954 "The practice of Management". in cui ha parlato in dettaglio del Management by Objectives (pianificare e gestire gli obiettivi) e ha introdotto il metodo SMART per controllare la validità degli obiettivi.
L'acronimo quindi significa
S => Specific (specifico)
M => Measurable (misurabile)
A => Achievable (attuabile)
R => Realistic (realistico)
T => Time-related (entro quando?)
Quando pensate di avere in mano una soluzione ad un problema o ad una sfida, provate a passarla al vaglio del metodo SMART: se non passa l'esame, lavorate sui punti deboli per migliorarla e poi... quando è finalmente inattaccabile, è il momento di metterla in pratica.
Ricordatevi anche che questo strumento funziona quando gli obiettivi sono ben chiari... Come fare per individuare gli obiettivi o meglio ancora quelli nascosti? In questo ci viene in aiuto il metodo del creative problem solving che attraverso le sei fasi, ci guida fino quasi all'obiettivo...
Davide
In realtà, le persone che conoscono cosa significhi non sono così tante come ci si aspetta; me ne rendo conto anch'io durante i miei corsi che quando vado a fare consulenza in azienda.
Per cui, cosa significa SMART?
Questo acronimo è stato creato dal Guru del Business Peter Drucker nel suo libro del 1954 "The practice of Management". in cui ha parlato in dettaglio del Management by Objectives (pianificare e gestire gli obiettivi) e ha introdotto il metodo SMART per controllare la validità degli obiettivi.
L'acronimo quindi significa
S => Specific (specifico)
M => Measurable (misurabile)
A => Achievable (attuabile)
R => Realistic (realistico)
T => Time-related (entro quando?)
Quando pensate di avere in mano una soluzione ad un problema o ad una sfida, provate a passarla al vaglio del metodo SMART: se non passa l'esame, lavorate sui punti deboli per migliorarla e poi... quando è finalmente inattaccabile, è il momento di metterla in pratica.
Ricordatevi anche che questo strumento funziona quando gli obiettivi sono ben chiari... Come fare per individuare gli obiettivi o meglio ancora quelli nascosti? In questo ci viene in aiuto il metodo del creative problem solving che attraverso le sei fasi, ci guida fino quasi all'obiettivo...
Davide
domenica 6 aprile 2008
CreaConference.com
E' ormai iniziato il conto alla rovescia per l'inizio di CreaConference 2008: il 16 aprile si aprono le danze e vengono aperte le porte alla creatività accompagnata da innovazione, leadership e teambuilding.
Nella magica atmosfera di Sestri Levante, oltre 250 persone, 60 leader internazionali, 30 nazioni si incontrano per condividere esperienze, scambiare idee e tecniche, esplorare nuovi metodi e ovviamente esplorare la creatività.
Gli argomenti trattati sono veramente tanti, giusto per citarne alcuni:
Fanno cornice a questi macro argomenti tantissimi altri workshop tra cui anche Game & food: the challenge tenuto da me e Gianni Clocchiatti sul tema della negoziazione.
Siete ancora in tempo per iscrivervi alla conferenza e non perdere quest'occasione unica in Italia.
Cosa aspettate?
Nella magica atmosfera di Sestri Levante, oltre 250 persone, 60 leader internazionali, 30 nazioni si incontrano per condividere esperienze, scambiare idee e tecniche, esplorare nuovi metodi e ovviamente esplorare la creatività.
Gli argomenti trattati sono veramente tanti, giusto per citarne alcuni:
- realizzare con profitto le proprie idee
- trasformare il pensiero in innovazione reale
- espandere la creatività e applicarla sul lavoro
- diventare esperti di nuove tecniche creative
- gestire con efficacia i team di lavoro e i gruppi
- rinviare il giudizio
- migliorare le proprie qualità nella leadership
Fanno cornice a questi macro argomenti tantissimi altri workshop tra cui anche Game & food: the challenge tenuto da me e Gianni Clocchiatti sul tema della negoziazione.
Siete ancora in tempo per iscrivervi alla conferenza e non perdere quest'occasione unica in Italia.
Cosa aspettate?
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sabato 29 marzo 2008
Effetto creatività
Nelle aziende c'è sempre bisogno di trovare soluzione a problemi o di migliorare una situazione esistente.
In ogni caso si parte da una sfida iniziale, si analizzano i dati, si cerca di trovare una soluzione attraverso un processo e infine si arriva ad una soluzione.
Lo schema qui sotto mostra in maniera abbastanza semplice questo flusso.
Se partendo dalla stessa sfida si cerca di risolvere il problema utilizzando la creatività?
Ecco nello schema sottostante cosa succede:
Direi che il grafico si commenta da solo...
Perchè accontentarsi di una soluzione standard, semplice, banale e scontata, quando possiamo puntare ad una soluzione innovativa, rivoluzionaria e vincente?
Coraggio, usiamo la creatività.
Davide
In ogni caso si parte da una sfida iniziale, si analizzano i dati, si cerca di trovare una soluzione attraverso un processo e infine si arriva ad una soluzione.
Lo schema qui sotto mostra in maniera abbastanza semplice questo flusso.
Se partendo dalla stessa sfida si cerca di risolvere il problema utilizzando la creatività?
Ecco nello schema sottostante cosa succede:
Direi che il grafico si commenta da solo...
Perchè accontentarsi di una soluzione standard, semplice, banale e scontata, quando possiamo puntare ad una soluzione innovativa, rivoluzionaria e vincente?
Coraggio, usiamo la creatività.
Davide
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lunedì 17 marzo 2008
Dall'idea alla soluzione
Molti manager pensano che basti avere un'idea magnifica per sfondare e avere successo.
Se sfogliamo il libro delle idee troviamo migliaia di idee tutte in apparenza magnifiche, straordinarie... ma quante di queste idee si sono rivelate poi realmente vincenti? Quante sono state realmente realizzate? Quante si sono trasformate in casi di successo?
Poche, anzi pochissime.
Le idee di per sé sono inutili; per essere efficaci devono essere inserite in un progetto che ha un obiettivo ben preciso: devono far parte di un piano d'azione.
Sicuramente cercare nuove idee per affrontare un problema è un atteggiamento che fa parte del processo di innovazione.
Solo dall'incontro tra idea e piano d'azione può nascere un vero e proprio cambiamento.
Le aziende tengono però a innovare procedendo per tentativi, sbagliando e correggendo il tiro: questa non è innovazione, ma solo sperare di avere fortuna.
Oggi, la chiave del successo per un'azienda è rappresentata in massima parte dalla competitività: per essere competitivi bisogna essere innovativi e per essere innovativi bisogna essere creativi.
La creatività può essere usata in molteplici fasi del ciclo economico aziendale: ad esempio quando è necessario individuare nuovi trend di mercato o bisogni emergenti, oppure a supporto del marketing o delle campagne pubblicitarie.
In quest'ottica i risultati che si possono ottenere sono incredibili e costituiscono la vera chiave che apre le porte dell'innovazione e del successo.
Cosa stiamo aspettando? Non ci resta che spingere la crescita e lo sviluppo della creatività individuale all'interno delle nostre aziende.
Se sfogliamo il libro delle idee troviamo migliaia di idee tutte in apparenza magnifiche, straordinarie... ma quante di queste idee si sono rivelate poi realmente vincenti? Quante sono state realmente realizzate? Quante si sono trasformate in casi di successo?
Poche, anzi pochissime.
Le idee di per sé sono inutili; per essere efficaci devono essere inserite in un progetto che ha un obiettivo ben preciso: devono far parte di un piano d'azione.
Sicuramente cercare nuove idee per affrontare un problema è un atteggiamento che fa parte del processo di innovazione.
Solo dall'incontro tra idea e piano d'azione può nascere un vero e proprio cambiamento.
Le aziende tengono però a innovare procedendo per tentativi, sbagliando e correggendo il tiro: questa non è innovazione, ma solo sperare di avere fortuna.
Oggi, la chiave del successo per un'azienda è rappresentata in massima parte dalla competitività: per essere competitivi bisogna essere innovativi e per essere innovativi bisogna essere creativi.
La creatività può essere usata in molteplici fasi del ciclo economico aziendale: ad esempio quando è necessario individuare nuovi trend di mercato o bisogni emergenti, oppure a supporto del marketing o delle campagne pubblicitarie.
In quest'ottica i risultati che si possono ottenere sono incredibili e costituiscono la vera chiave che apre le porte dell'innovazione e del successo.
Cosa stiamo aspettando? Non ci resta che spingere la crescita e lo sviluppo della creatività individuale all'interno delle nostre aziende.
sabato 8 marzo 2008
Dalla logica alla creatività
Nel nostro cervello le informazioni viaggiano attraverso una rete di neuroni collegati tra loro.
Quando le informazioni si muovono lungo uno stesso percorso che si ripete con una certa frequenza, si forma un vero e proprio sentiero.
Il nostro apprendimento funziona proprio in questo modo: tutto quello che impariamo o che "mandiamo a memoria" traccia un percorso ben definito nella nostra rete di neuroni.
In questo modo, la nostra attività quotidiana, la routine è una vera e propria passeggiata.
Quanto ci mettete a calcolare quanto fa 11x11? Quando ci mettevate quando avevate 8 o 9 anni?
E quanto ci mettete adesso a fare dei conti anche apparentemente banali, ma che non fate più a mente perché usate il computer o la calcolatrice?
Questi esempi, ma se ne potrebbero fare a migliaia, evidenziano come la "forza delle abitudini" e le nozioni imparate e fatte proprie giochino un ruolo fondamentale nel nostro comportamento quotidiano.
Quello che abbiamo appena descritto rientra nell'ambito del pensiero logico.
Normalmente tutto questo si traduce in una serie di vantaggi pratici nella vita di tutti i giorni.
Purtroppo però questa rigidità impedisce l'esplorazione di sentieri nuovi.
Questo significa non solo una scarsa propensione al cambiamento delle abitudini e del modo di pensare, ma spesso anche una limitazione nelle capacità di risoluzione di un problema.
La logica può inoltre essere ingannata, fuorviata, deviata; non solo, molto spesso la logica è limitata.
Immaginate di seguire una strada e di trovare improvvisamente un masso sulla strada che non vi permette di andare oltre. La logica vi direbbe, non c'è problema, torniamo indietro, troveremo un altro modo per arrivare a destinazione.
E se bastasse semplicemente fermarsi un attimo e trovare un modo per
a) aggirare il masso
b) spostare il masso
Quando iniziamo a pensare a queste due nuove opzioni, la logica non è di alcun aiuto.
La soluzione non la sappiamo, ma possiamo arrivarci, basta iniziare a cercarla, ma dove? Altrove usando il pensiero creativo e la creatività.
La creatività ci permette infatti di cambiare punto di vista, di riformulare la sfida o ridefinire la situazione.
Per il pensiero creativo la sfida è molto più complessa perché deve agire su due fronti: da una parte deve lavorare per produrre nuove idee, dall'altra deve "combattere" il pensiero logico che non è possibile disattivare e che continua a ostacolare il lavoro creativo cercando di riportare il contesto verso situazioni note e modelli conosciuti.
Per produrre nuove idee, risolvere sfide mai viste prima, bisogna quindi riuscire a rompere gli schemi esistenti e per riuscirci si deve "ingannare" il pensiero logico.
Come fare? Beh questa abilità è proprio alla base della professione e delle esperienze del Facilitatori.
Davide & Gianni
Quando le informazioni si muovono lungo uno stesso percorso che si ripete con una certa frequenza, si forma un vero e proprio sentiero.
Il nostro apprendimento funziona proprio in questo modo: tutto quello che impariamo o che "mandiamo a memoria" traccia un percorso ben definito nella nostra rete di neuroni.
In questo modo, la nostra attività quotidiana, la routine è una vera e propria passeggiata.
Quanto ci mettete a calcolare quanto fa 11x11? Quando ci mettevate quando avevate 8 o 9 anni?
E quanto ci mettete adesso a fare dei conti anche apparentemente banali, ma che non fate più a mente perché usate il computer o la calcolatrice?
Questi esempi, ma se ne potrebbero fare a migliaia, evidenziano come la "forza delle abitudini" e le nozioni imparate e fatte proprie giochino un ruolo fondamentale nel nostro comportamento quotidiano.
Quello che abbiamo appena descritto rientra nell'ambito del pensiero logico.
Normalmente tutto questo si traduce in una serie di vantaggi pratici nella vita di tutti i giorni.
Purtroppo però questa rigidità impedisce l'esplorazione di sentieri nuovi.
Questo significa non solo una scarsa propensione al cambiamento delle abitudini e del modo di pensare, ma spesso anche una limitazione nelle capacità di risoluzione di un problema.
La logica può inoltre essere ingannata, fuorviata, deviata; non solo, molto spesso la logica è limitata.
Immaginate di seguire una strada e di trovare improvvisamente un masso sulla strada che non vi permette di andare oltre. La logica vi direbbe, non c'è problema, torniamo indietro, troveremo un altro modo per arrivare a destinazione.
E se bastasse semplicemente fermarsi un attimo e trovare un modo per
a) aggirare il masso
b) spostare il masso
Quando iniziamo a pensare a queste due nuove opzioni, la logica non è di alcun aiuto.
La soluzione non la sappiamo, ma possiamo arrivarci, basta iniziare a cercarla, ma dove? Altrove usando il pensiero creativo e la creatività.
La creatività ci permette infatti di cambiare punto di vista, di riformulare la sfida o ridefinire la situazione.
Per il pensiero creativo la sfida è molto più complessa perché deve agire su due fronti: da una parte deve lavorare per produrre nuove idee, dall'altra deve "combattere" il pensiero logico che non è possibile disattivare e che continua a ostacolare il lavoro creativo cercando di riportare il contesto verso situazioni note e modelli conosciuti.
Per produrre nuove idee, risolvere sfide mai viste prima, bisogna quindi riuscire a rompere gli schemi esistenti e per riuscirci si deve "ingannare" il pensiero logico.
Come fare? Beh questa abilità è proprio alla base della professione e delle esperienze del Facilitatori.
Davide & Gianni
domenica 2 marzo 2008
I gruppo creativi
I gruppi creativi sono team costituiti da persone di diversa provenienza aziendale coordinati da facilitatori. Il loro obiettivo è quello di lanciare e organizzare il percorso dell'innovazione stimolando la creatività delle persone, generando nuove idee, diffondendo l'innovazione in azienda, favorendo la nascita di centri d'innovazione permanenti.
Possono svolgere il loro compito sia nel breve periodo, come una task-force creativa focalizzata su un determinato piano d'azione, che nel lungo, come veri e propri centri d'innovazione.
Il gruppo è la naturale e più efficiente dimensione del lavoro creativo, svolge una funzione di stimolo e consente di lanciarsi verso l'immaginario senza alcun pericolo.
L'inizio di una sessione creativa serve a costruire un clima di fiducia e di collaborazione.
I partecipanti imparano a condividere lo spazio e gli strumenti, cominciano a riflettere sull'obiettivo.
Una volta definito esattamente il problema su cui il gruppo dovrà lavorare inizia la vera fase di produzione. Utilizzando le tecniche creative idonee il gruppo comincia a produrre a ruota libera un gran numero di idee.
In questa fase possono essere utilizzati un brainstorming oppure altre tecniche associative oppure le tecniche analogiche o proiettive a seconda dell'obiettivo che si vuole raggiungere.
La terza fase serve ad analizzare i risultati fin qui ottenuti, classificando, valutando e selezionando le idee prodotte. Al termine di questa fase emergerà la soluzione ricercata e potranno essere definite anche le modalità operative per poterla applicare.
L'ultimo atto del gruppo creativo è il commiato, la chiusura del lavoro.
Questa "chiusura" è solo temporanea perchè il cammino della nuova idea è appena iniziato.
L'idea infatti dovrà essere fatta crescere, sviluppata, applicata, confezionata, venduta.
In questo cammino dovrà essere seguita e aiutata da un gruppo, questa volta di progetto, naturale proseguimento del primo gruppo creativo che l'ha generata.
Gianni & Davide
Possono svolgere il loro compito sia nel breve periodo, come una task-force creativa focalizzata su un determinato piano d'azione, che nel lungo, come veri e propri centri d'innovazione.
Il gruppo è la naturale e più efficiente dimensione del lavoro creativo, svolge una funzione di stimolo e consente di lanciarsi verso l'immaginario senza alcun pericolo.
L'inizio di una sessione creativa serve a costruire un clima di fiducia e di collaborazione.
I partecipanti imparano a condividere lo spazio e gli strumenti, cominciano a riflettere sull'obiettivo.
Una volta definito esattamente il problema su cui il gruppo dovrà lavorare inizia la vera fase di produzione. Utilizzando le tecniche creative idonee il gruppo comincia a produrre a ruota libera un gran numero di idee.
In questa fase possono essere utilizzati un brainstorming oppure altre tecniche associative oppure le tecniche analogiche o proiettive a seconda dell'obiettivo che si vuole raggiungere.
La terza fase serve ad analizzare i risultati fin qui ottenuti, classificando, valutando e selezionando le idee prodotte. Al termine di questa fase emergerà la soluzione ricercata e potranno essere definite anche le modalità operative per poterla applicare.
L'ultimo atto del gruppo creativo è il commiato, la chiusura del lavoro.
Questa "chiusura" è solo temporanea perchè il cammino della nuova idea è appena iniziato.
L'idea infatti dovrà essere fatta crescere, sviluppata, applicata, confezionata, venduta.
In questo cammino dovrà essere seguita e aiutata da un gruppo, questa volta di progetto, naturale proseguimento del primo gruppo creativo che l'ha generata.
Gianni & Davide
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mercoledì 27 febbraio 2008
Creatività e Innovazione: un'alleanza vincente
Al giorno d'oggi per garantire il successo ad un'azienda, non basta più saper lavorare bene.
Certo la qualità rimane un fattore fondamentale, ma se abbandonata a se stessa, è destinata a inaridirsi e ad essere superata.
Per questo motivo mi piace parlare di qualità innovativa: una qualità di prodotto che grazie all'uso della creatività ne risulta migliorata, potenziata, nuova.
La creatività rende i nostri punti di forza diversi da quelli della concorrenza: ci dà un vantaggio, una velocità in più.
La qualità innovativa è frutto del lavoro creativo di tutta l'azienda: non è appannaggio di una cerchia di consulenti esterni, che arrivano e Vi dicono esattamente cosa dovete fare, ma del lavoro di squadra di tutte le persone coinvolte nella nostra attività.
La qualità innovativa diventa quindi un vero e proprio valore, un bene: grazie ai facilitatori le risorse aziendali possono sviluppare il prodotto e trovare nuove soluzioni attraverso la creatività.
La creatività non è una banale novità. Grazie ad essa infatti, il prodotto o l'idea assumono un nuovo significato, una nuova dimensione: vengono esaminati sotto nuovi punti di vista e da inquadrature differenti che ne danno una visione completamente diversa.
Dove trova applicazione la creatività? Qual'è la qualità innovativa che ne deriva?
Se pensiamo ai pubblicitari, la creatività permette di stupire e fare centro.
Se pensiamo ad un'azienda, la creatività permette di trovare soluzioni alternative per affrontare e vincere la concorrenza.
Per chi lavora nel mondo del design o della progettazione, permette di produrre nuove idee e soluzioni concrete nell'ambito lavorativo.
Per chi ha fatto del problem solving, la propria attività, la creatività aumenta esponenzialmente le possibilità di trovare una soluzione vincente.
Per chi lavora nella formazione, la creatività fornisce ottimi spunti per creare strumenti ed esercizi sempre più efficaci per spiegare concetti, motivare e proporre cambiamenti.
La qualità innovativa è la chiave verso il futuro.
Siete pronti ad entrare consapevolmente nel terzo millennio?
Certo la qualità rimane un fattore fondamentale, ma se abbandonata a se stessa, è destinata a inaridirsi e ad essere superata.
Per questo motivo mi piace parlare di qualità innovativa: una qualità di prodotto che grazie all'uso della creatività ne risulta migliorata, potenziata, nuova.
La creatività rende i nostri punti di forza diversi da quelli della concorrenza: ci dà un vantaggio, una velocità in più.
La qualità innovativa è frutto del lavoro creativo di tutta l'azienda: non è appannaggio di una cerchia di consulenti esterni, che arrivano e Vi dicono esattamente cosa dovete fare, ma del lavoro di squadra di tutte le persone coinvolte nella nostra attività.
La qualità innovativa diventa quindi un vero e proprio valore, un bene: grazie ai facilitatori le risorse aziendali possono sviluppare il prodotto e trovare nuove soluzioni attraverso la creatività.
La creatività non è una banale novità. Grazie ad essa infatti, il prodotto o l'idea assumono un nuovo significato, una nuova dimensione: vengono esaminati sotto nuovi punti di vista e da inquadrature differenti che ne danno una visione completamente diversa.
Dove trova applicazione la creatività? Qual'è la qualità innovativa che ne deriva?
Se pensiamo ai pubblicitari, la creatività permette di stupire e fare centro.
Se pensiamo ad un'azienda, la creatività permette di trovare soluzioni alternative per affrontare e vincere la concorrenza.
Per chi lavora nel mondo del design o della progettazione, permette di produrre nuove idee e soluzioni concrete nell'ambito lavorativo.
Per chi ha fatto del problem solving, la propria attività, la creatività aumenta esponenzialmente le possibilità di trovare una soluzione vincente.
Per chi lavora nella formazione, la creatività fornisce ottimi spunti per creare strumenti ed esercizi sempre più efficaci per spiegare concetti, motivare e proporre cambiamenti.
La qualità innovativa è la chiave verso il futuro.
Siete pronti ad entrare consapevolmente nel terzo millennio?
domenica 24 febbraio 2008
L'idea magica
Un'idea magica è un'idea fantastica che lascia a bocca aperta: rappresenta la soluzione ideale al nostro problema, se potesse essere realizzata.
L'idea magica è quell'idea che ci verrebbe naturale pensare se avessimo tra le mani la bacchetta magica di Harry Potter o il libro di magia con tutti gli incantesimi conosciuti e non.
L'idea magica è un'idea potenziale, è un sogno che non si può concretizzare: quello che possiamo fare, è cercare di andarci più vicino possibile.
L'idea magica perfetta è sia il nostro punto di partenza che in un certo senso la nostra destinazione.
Il nostro lavoro è quello di partire da questa idea e poi trasformarla in una soluzione creativa.
C'è differenza tra soluzione e soluzione creativa? Direi proprio di sì.
La soluzione creativa è una soluzione che risponde a tutte queste quattro caratteristiche:
L'idea magica non si trasforma da sola in soluzione creativa, ma grazie ad una serie di strumenti di problem solving e solution finding, il cammino è tutto in discesa.
L'idea magica è quell'idea che ci verrebbe naturale pensare se avessimo tra le mani la bacchetta magica di Harry Potter o il libro di magia con tutti gli incantesimi conosciuti e non.
L'idea magica è un'idea potenziale, è un sogno che non si può concretizzare: quello che possiamo fare, è cercare di andarci più vicino possibile.
L'idea magica perfetta è sia il nostro punto di partenza che in un certo senso la nostra destinazione.
Il nostro lavoro è quello di partire da questa idea e poi trasformarla in una soluzione creativa.
C'è differenza tra soluzione e soluzione creativa? Direi proprio di sì.
La soluzione creativa è una soluzione che risponde a tutte queste quattro caratteristiche:
- pratica
- interessante
- efficace
- realizzabile
L'idea magica non si trasforma da sola in soluzione creativa, ma grazie ad una serie di strumenti di problem solving e solution finding, il cammino è tutto in discesa.
sabato 23 febbraio 2008
La creatività: uno sguardo da vicino
Per centinaia di anni l'uomo ha accettato passivamente l'affermazione: "o si è creativi e fantasiosi, o si è razionali e concreti".
La creatività era quindi considerata come una specie di talento innato o di una abilità soprannaturale: o la possiedi oppure non la possiedi.
Fortunatamente, il progresso e l'evoluzione della conoscenza scientifica e delle tecniche di ricerca, hanno permesso di arrivare ad una serie di scoperte in sequenza che hanno portato all'attuale definizione della creatività.
Oggi possiamo quindi affermare che la creatività è
La creatività può essere appresa, sviluppata, potenziata e comunicata.
Tutti siamo creativi, ma non allo stesso modo: alcuni di noi prediligono lo strumento verbale, altri preferiscono scrivere, altri ancora si esprimono con la musica o la grafica.
Alcuni si sentiranno più orientati verso la generazione di qualcosa di nuovo, altri saranno più interessati a migliorare un oggetto esistente, altri si sentiranno a loro agio nel campo dell'immaginario e così via.
Cosa possiamo quindi fare con la creatività? A cosa ci serve? Dove possiamo applicarla?
L'uomo quotidianamente si chiede centinaia di volte "che cos'è?" e grazie alle domande che si è posto, ha saputo comprendere il mondo in cui vive e ha trovato le risposte.
Più di recente si è scoperto che c'è una domanda molto più interessante che spesso affiora nelle nostre menti: "come posso fare per cambiarlo?".
E' questo l'approccio nuovo che ci permette di affrontare le sfide trovando soluzioni innovative.
E' proprio grazie alla creatività che siamo in grado di rispondere a questa domanda:
Dopo aver risposto tantissime volte alla domanda "che cos'è?", siete pronti adesso per cimentarvi con "come posso fare per cambiarlo?"
La creatività era quindi considerata come una specie di talento innato o di una abilità soprannaturale: o la possiedi oppure non la possiedi.
Fortunatamente, il progresso e l'evoluzione della conoscenza scientifica e delle tecniche di ricerca, hanno permesso di arrivare ad una serie di scoperte in sequenza che hanno portato all'attuale definizione della creatività.
Oggi possiamo quindi affermare che la creatività è
- una abilità
- una caratteristica del pensiero
- è il patrimonio di ogni individuo
- possiede modalità specifiche di funzionamento
La creatività può essere appresa, sviluppata, potenziata e comunicata.
Tutti siamo creativi, ma non allo stesso modo: alcuni di noi prediligono lo strumento verbale, altri preferiscono scrivere, altri ancora si esprimono con la musica o la grafica.
Alcuni si sentiranno più orientati verso la generazione di qualcosa di nuovo, altri saranno più interessati a migliorare un oggetto esistente, altri si sentiranno a loro agio nel campo dell'immaginario e così via.
Cosa possiamo quindi fare con la creatività? A cosa ci serve? Dove possiamo applicarla?
L'uomo quotidianamente si chiede centinaia di volte "che cos'è?" e grazie alle domande che si è posto, ha saputo comprendere il mondo in cui vive e ha trovato le risposte.
Più di recente si è scoperto che c'è una domanda molto più interessante che spesso affiora nelle nostre menti: "come posso fare per cambiarlo?".
E' questo l'approccio nuovo che ci permette di affrontare le sfide trovando soluzioni innovative.
E' proprio grazie alla creatività che siamo in grado di rispondere a questa domanda:
- possiamo produrre idee, soluzioni, applicazioni
- possiamo migliorare la nostra vita e il mondo in cui viviamo
Dopo aver risposto tantissime volte alla domanda "che cos'è?", siete pronti adesso per cimentarvi con "come posso fare per cambiarlo?"
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mercoledì 20 febbraio 2008
Marketing & Creatività
Il marketing tradizionale sta perdendo colpi.
Tutte le soluzioni classiche di promozione e advertising sono state provate e riprovate in tutte le salse.
Anche il mondo Internet è stato contagiato da questa "malattia": i formati dei banner cambiano, la sostanza rimane la stessa.
Ci vuole qualcosa di diverso, innovativo, una vera novità: un nuovo approccio al prodotto, un nuovo modo di comunicare con i potenziali Clienti.
Voglio spingermi oltre, c'è bisogno di un'idea geniale, e se sono due, ancora meglio.
La logica ci aiuta poco e replicare soluzioni sperimentate in passato in casi simili, non possono di sicuro portare una ventata di aria fresca.
Il marketing è morto?
Quello tradizionale sì!
Quando il noto e conosciuto è stato utilizzato fino a stancare, bisogna cambiare totalmente approccio, innovare e creare da zero.
Per creare serve la creatività.
Utilizziamo la creatività nel modo corretto e avremo soluzioni che lasciano a bocca aperta clienti e utenti finali.
Chi pensa che il marketing sia solo una questione di numeri e che la creatività sia solo una "cosa per creativi" è totalmente fuori strada.
La creatività serve al marketing per cambiare marcia, per accelerare, per bruciare la concorrenza e vincere con un distacco netto.
La creatività, ad esempio, ci permette di prendere due idee di partenza entrambe superate e di combinarle in un modo nuovo per ottenere una soluzione nuova e vincente.
La creatività ci permette di prendere una strada del tutto inesplorata e di vedere dove ci porta: giunti a destinazione troveremo un tesoro inaspettato.
La creatività ci dà un'ulteriore certezza: l'unicità della nostra soluzione arricchita da un ventaglio di enne possibili altre idee tutte da percorrere.
Tutte le soluzioni classiche di promozione e advertising sono state provate e riprovate in tutte le salse.
Anche il mondo Internet è stato contagiato da questa "malattia": i formati dei banner cambiano, la sostanza rimane la stessa.
Ci vuole qualcosa di diverso, innovativo, una vera novità: un nuovo approccio al prodotto, un nuovo modo di comunicare con i potenziali Clienti.
Voglio spingermi oltre, c'è bisogno di un'idea geniale, e se sono due, ancora meglio.
La logica ci aiuta poco e replicare soluzioni sperimentate in passato in casi simili, non possono di sicuro portare una ventata di aria fresca.
Il marketing è morto?
Quello tradizionale sì!
Quando il noto e conosciuto è stato utilizzato fino a stancare, bisogna cambiare totalmente approccio, innovare e creare da zero.
Per creare serve la creatività.
Utilizziamo la creatività nel modo corretto e avremo soluzioni che lasciano a bocca aperta clienti e utenti finali.
Chi pensa che il marketing sia solo una questione di numeri e che la creatività sia solo una "cosa per creativi" è totalmente fuori strada.
La creatività serve al marketing per cambiare marcia, per accelerare, per bruciare la concorrenza e vincere con un distacco netto.
La creatività, ad esempio, ci permette di prendere due idee di partenza entrambe superate e di combinarle in un modo nuovo per ottenere una soluzione nuova e vincente.
La creatività ci permette di prendere una strada del tutto inesplorata e di vedere dove ci porta: giunti a destinazione troveremo un tesoro inaspettato.
La creatività ci dà un'ulteriore certezza: l'unicità della nostra soluzione arricchita da un ventaglio di enne possibili altre idee tutte da percorrere.
lunedì 18 febbraio 2008
L'esperienza del facilitatore
Attualmente non esiste un percorso formativo per i facilitatori, ma come abbiamo detto in un nostro precedente articolo, anche i percorsi di training per i formatori esperienziali sono davvero pochi.
Il facilitatore ha un ruolo diverso rispetto al formatore esperienziale.
Il suo compito non è quello di formare delle persone o di far loro modificare atteggiamenti o comportamenti.
Il suo ruolo è quello di condurre il gruppo verso un obiettivo fornendo strumenti, applicando tecniche, incoraggiando, frenando, indirizzando.
Avete presente il marinaio che governa la sua nave? Sono il vento e le correnti che la spingono, ma è lui che decide la direzione, che mantiene la rotta, che sceglie il porto dove attraccare.
Il facilitatore controlla che la direzione sia quella giusta e interviene solo per correggere la rotta: si occupa quindi di stimolare il gruppo e suggerisce modi per farlo uscire dalle eventuali secche o evitare che finisca sugli scogli.
Quali sono le qualità richieste ad un facilitatore?
Tutte quelle richieste ad un formatore esperienziale con in più una visione sistemica e una conoscenza ampia del contesto nel quale è chiamato a intervenire.
Il facilitatore assomiglia molto all'uomo del Rinascimento dotato di competenze psicologiche di gestione delle dinamiche di gruppo, capacità di animazione e di public speaking, sensibilità ed empatia, maturità personale ed esperienza maturata nel mondo dell'impresa, capacità di ascolto e di sintesi, curiosità, un buon metodo, un buon background tecnologico e culturale e soprattutto capacità di gestire l'angoscia dell'ignoto.
Come avete potuto vedere, qui ricompare l'analogia con il nostro marinaio.
Non esistono scuole per diventare bravi marinai.
E' necessario imbarcarsi, solcare il mare, affrontare il vento, vincere la paura di un territorio sconosciuto, confidare nelle stelle e... credere che là, da qualche parte, c'è la terra.
Davide & Gianni
Il facilitatore ha un ruolo diverso rispetto al formatore esperienziale.
Il suo compito non è quello di formare delle persone o di far loro modificare atteggiamenti o comportamenti.
Il suo ruolo è quello di condurre il gruppo verso un obiettivo fornendo strumenti, applicando tecniche, incoraggiando, frenando, indirizzando.
Avete presente il marinaio che governa la sua nave? Sono il vento e le correnti che la spingono, ma è lui che decide la direzione, che mantiene la rotta, che sceglie il porto dove attraccare.
Il facilitatore controlla che la direzione sia quella giusta e interviene solo per correggere la rotta: si occupa quindi di stimolare il gruppo e suggerisce modi per farlo uscire dalle eventuali secche o evitare che finisca sugli scogli.
Quali sono le qualità richieste ad un facilitatore?
Tutte quelle richieste ad un formatore esperienziale con in più una visione sistemica e una conoscenza ampia del contesto nel quale è chiamato a intervenire.
Il facilitatore assomiglia molto all'uomo del Rinascimento dotato di competenze psicologiche di gestione delle dinamiche di gruppo, capacità di animazione e di public speaking, sensibilità ed empatia, maturità personale ed esperienza maturata nel mondo dell'impresa, capacità di ascolto e di sintesi, curiosità, un buon metodo, un buon background tecnologico e culturale e soprattutto capacità di gestire l'angoscia dell'ignoto.
Come avete potuto vedere, qui ricompare l'analogia con il nostro marinaio.
Non esistono scuole per diventare bravi marinai.
E' necessario imbarcarsi, solcare il mare, affrontare il vento, vincere la paura di un territorio sconosciuto, confidare nelle stelle e... credere che là, da qualche parte, c'è la terra.
Davide & Gianni
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domenica 17 febbraio 2008
Il creative problem solving
Cos'è il Creative Problem Solving (CPS)?
Per rispondere a questa domanda utilizzo ladefinizione tratta dal sito CreaConference
Il Creative Problem Solving è un metodo sperimentato per affrontare un problema o una sfida in modo immaginativo e innovativo. È uno strumento che aiuta le persone a ri-definire i problemi che si presentano, trovare idee innovative e poi mettere in pratica tali idee con lo stesso spirito innovativo.
Una nota educatrice e utilizzatrice di CPS, Ruth Noller, descrive il Creative Problem Solving come la somma delle sue parti:
Il creative problem solving è un metodo che non si limita a trovare una soluzione al problema, ma centinaia.
L'applicazione di una sessione di creative problem solving, non genera 2 o 3 soluzioni tra cui scegliere, ma centinaia.
Come scegliere poi le soluzioni migliori? E' sempre il metodo del creative problem solving che fornisce tecniche e strumenti per pesarle, valutarle, catalogarle e ordinarle attraverso molteplici criteri.
E' un metodo che vede come parte integrante del processo il personale del Cliente e il nostro ruolo è di facilitatori: facilitiamo lo staff del cliente a trovare soluzioni al suo problema.
Il facilitatore stimola e facilita, ma non consiglia, non è infatti un consulente.
Il compito del facilitatore è quello di individuare il problema, di aiutare il cliente a definirlo o ri-definirlo, a impregnarsene per comprenderlo a fondo.
Attraverso il processo del creative problem solving, guida infine il cliente alla ricerca delle soluzioni.
Per rispondere a questa domanda utilizzo ladefinizione tratta dal sito CreaConference
Il Creative Problem Solving è un metodo sperimentato per affrontare un problema o una sfida in modo immaginativo e innovativo. È uno strumento che aiuta le persone a ri-definire i problemi che si presentano, trovare idee innovative e poi mettere in pratica tali idee con lo stesso spirito innovativo.
Una nota educatrice e utilizzatrice di CPS, Ruth Noller, descrive il Creative Problem Solving come la somma delle sue parti:
- Creative significa avere un elemento di novità, di innovazione e rilevanza.
- Problem include ogni situazione che presenta una sfida, offre un'opportunità o contiene un dubbio, un ostacolo.
- Solving significa escogitare modi per rispondere, chiarire o risolvere il problema. Significa anche adattare se stessi alla situazione o adattare la situazione a se stessi.
Il creative problem solving è un metodo che non si limita a trovare una soluzione al problema, ma centinaia.
L'applicazione di una sessione di creative problem solving, non genera 2 o 3 soluzioni tra cui scegliere, ma centinaia.
Come scegliere poi le soluzioni migliori? E' sempre il metodo del creative problem solving che fornisce tecniche e strumenti per pesarle, valutarle, catalogarle e ordinarle attraverso molteplici criteri.
E' un metodo che vede come parte integrante del processo il personale del Cliente e il nostro ruolo è di facilitatori: facilitiamo lo staff del cliente a trovare soluzioni al suo problema.
Il facilitatore stimola e facilita, ma non consiglia, non è infatti un consulente.
Il compito del facilitatore è quello di individuare il problema, di aiutare il cliente a definirlo o ri-definirlo, a impregnarsene per comprenderlo a fondo.
Attraverso il processo del creative problem solving, guida infine il cliente alla ricerca delle soluzioni.
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sabato 16 febbraio 2008
La formazione esperienziale
I percorsi di training per i docenti e i formatori non sono molti e spesso si basano su tecniche e testi ormai superati; chi si occupa di formazione esperienziale ha un panorama di scelte per imparare e migliorare ancora più ridotto.
Al formatore tradizionale vengono richieste le medesime capacità degli insegnanti: riuscire a tenere sveglia l'aula e cercare di trasferire in modo semplice e chiaro la lezione.
Nella formazione esperienziale queste sono qualità minori; il formatore deve infatti possedere qualità da leader, deve saper intrattenere, coinvolgere e gestire le dinamiche di gruppo.
In una sessione di training tipica, sia i formatori che gli allievi, devono affrontare esperienze dirette di vario genere, da cui estrapolare tutta una serie di elementi utili per migliorare le proprie abilità, aumentare le proprie conoscenze e ridefinire i valori.
Mentre nella formazione tradizionale gli allievi sono solitamente passivi e spesso annoiati, nella formazione esperienziale il gruppo è attivo, protagonista, coinvolto nella sua stessa formazione secondo il principio del learning by doing.
In questo modo, il processo di apprendimento utilizza la possibilità di imparare dalle conseguenze spontanee, dagli errori come dai successi delle varie sfide e situazioni in cui si trovano il singolo e il gruppo.
L''apprendimento vero e proprio si completa quando queste esperienze, vissute in prima persona, sono seguite dalla fase di debriefing: riflessione, discussione, analisi critica e sintesi sono fondamentali.
Affinché questo processo si svolga nel migliore dei modi, il formatore esperienziale deve riuscire ad ottenere la fiducia e il riconoscimento del gruppo, altrimenti le tensioni interne all'aula e un clima non collaborativo vanificano l'intera sessione.
Davide & Gianni
Al formatore tradizionale vengono richieste le medesime capacità degli insegnanti: riuscire a tenere sveglia l'aula e cercare di trasferire in modo semplice e chiaro la lezione.
Nella formazione esperienziale queste sono qualità minori; il formatore deve infatti possedere qualità da leader, deve saper intrattenere, coinvolgere e gestire le dinamiche di gruppo.
In una sessione di training tipica, sia i formatori che gli allievi, devono affrontare esperienze dirette di vario genere, da cui estrapolare tutta una serie di elementi utili per migliorare le proprie abilità, aumentare le proprie conoscenze e ridefinire i valori.
Mentre nella formazione tradizionale gli allievi sono solitamente passivi e spesso annoiati, nella formazione esperienziale il gruppo è attivo, protagonista, coinvolto nella sua stessa formazione secondo il principio del learning by doing.
In questo modo, il processo di apprendimento utilizza la possibilità di imparare dalle conseguenze spontanee, dagli errori come dai successi delle varie sfide e situazioni in cui si trovano il singolo e il gruppo.
L''apprendimento vero e proprio si completa quando queste esperienze, vissute in prima persona, sono seguite dalla fase di debriefing: riflessione, discussione, analisi critica e sintesi sono fondamentali.
Affinché questo processo si svolga nel migliore dei modi, il formatore esperienziale deve riuscire ad ottenere la fiducia e il riconoscimento del gruppo, altrimenti le tensioni interne all'aula e un clima non collaborativo vanificano l'intera sessione.
Davide & Gianni
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giovedì 14 febbraio 2008
Le tavole quadrate
Cosa sono le tavole quarate?
Le tavole quadrate sono i nostri workshop della durata massima di 2 ore in cui mostriamo una versione bonsai dei nostri corsi e percorsi.
L'idea di chiamarle tavole quadrate è nata scherzosamente un pomeriggio, dove una successione di analogie, ha portato me e Gianni dalla tavola rotonda di Artù alla definizione comunemente usata oggi per indicare sessioni di discussione e confronto, per passare al tavolo ovale della Casa Bianca e infine al concetto di tavola quadrata.
Un'ulteriore sequenza di collegamenti logici e salti creativi, ci ha portato all'attuale versione: quando, infatti, affrontiamo un argomento, lo sviluppiamo tenendo conto di questi 4 punti focali:
Quattro punti che uniti formano una tavola quadrata, quattro punti di vista differenti con cui rapportarsi al nostro problema, alla nostra sfida.
Per sapere i programmi delle nostre tavole quadrate potete consultare il nostro sito www.eallaenne.it
Davide
PS: ringrazio Matteo Catullo, è proprio durante un suo workshop che la mia idea, ha ricevuto il giusto fertilizzante
Le tavole quadrate sono i nostri workshop della durata massima di 2 ore in cui mostriamo una versione bonsai dei nostri corsi e percorsi.
L'idea di chiamarle tavole quadrate è nata scherzosamente un pomeriggio, dove una successione di analogie, ha portato me e Gianni dalla tavola rotonda di Artù alla definizione comunemente usata oggi per indicare sessioni di discussione e confronto, per passare al tavolo ovale della Casa Bianca e infine al concetto di tavola quadrata.
Un'ulteriore sequenza di collegamenti logici e salti creativi, ci ha portato all'attuale versione: quando, infatti, affrontiamo un argomento, lo sviluppiamo tenendo conto di questi 4 punti focali:
- Consapevolezza
- Passione
- Visione
- Realizzazione
Quattro punti che uniti formano una tavola quadrata, quattro punti di vista differenti con cui rapportarsi al nostro problema, alla nostra sfida.
Per sapere i programmi delle nostre tavole quadrate potete consultare il nostro sito www.eallaenne.it
Davide
PS: ringrazio Matteo Catullo, è proprio durante un suo workshop che la mia idea, ha ricevuto il giusto fertilizzante
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domenica 10 febbraio 2008
Professione facilitatore
Chi è il facilitatore?
Il nome stesso svela la sua missione, il suo compito: facilitare il lavoro del gruppo affinché possa raggiungere l'obiettivo preffisato.
"In Francia viene mirabilmente definito fluidificatore. Si propone come aiuto, attento a valorizzare tutto ciò che può contribuire a trovare soluzioni e non tanto a creare nuovi problemi al cliente", un profeta dell'apprendimento esperienziale.
"Gli unici apprendimenti seri, vale a dire utili per la vita delle persone, sono quelli realizzati attraverso la scoperta, lo stupore, la gioia, l'amore".
Il suo scopo, paradossalmente, è quello di diventare "inutile", di far crescere il gruppo in maniera che, ad un certo punto, non abbia più bisogno di lui.
Il facilitatore non è un animatore turistico, né un docente in cattedra, né un formatore esperto anche se è auspicabile però che abbia nozione delle competenze tipiche di queste figure.
Quella del facilitatore è una nuova professione, una figura variegata e complessa dotata di molteplici doti e abilità.
Innanzitutto deve avere una buona capacità di ascolto e di relazione con le persone, deve capire che tipo di gruppo si trova davanti, deve saper instaurare un clima creativo avendo ben presente quale ruolo giochino le emozioni e i bisogni delle persone.
Non deve spiegare, deve far sentire.
Una seconda qualità è la capacità di analisi e di sintesi che gli consente di comprendere la natura del problema su cui lavorare: il gruppo sta lavorando su un processo di soluzione di un problema? Sul miglioramento di un prodotto e sul suo posizionamento? Sulla soluzione di un conflitto? Su un nuovo concetto da creare? Deve saper dare chiaramente le consegne al gruppo, definire le regole e farle rispettare.
Il facilitatore deve possedere intuizione, capacità d'improvvisare e di adattarsi rapidamente ai cambiamenti: spesso, infatti, il gruppo si muove velocemente da un concetto all'altro, da una direzione ad un'altra.
Il facilitatore deve saper guidare il cambiamento senza influenzarlo, deve saper rilanciare il gruppo con energia così come deve saper frenare l'impeto quando necessario.
Il facilitatore deve saper sostenere l'ansia dell'ignoto: ogni gruppo, ogni progetto è una nave che salpa in mare sconfinato. Naturalmente ha una meta, ma non sa quando e dove la troverà. E questo può generare ansia, preoccupazione.
La sua dote migliore comunque è l'esperienza: il suo metodo è induttivo, parte dall'ipotesi che quella tecnica sia la migliore, e solo provandola saprà se è vero. E' l'esperienza che gli farà scegliere di volta in volta lo stile da utilizzare, direttivo, non direttivo, partecipativo.
Quella del facilitatore è una figura professionale sulla quale è necessario investire: un buon facilitatore infatti può fare la differenza in un gruppo creativo fin dall'inizio, quando si tratta di discutere con il cliente del suo problema e di tracciare il percorso da fare.
Affidarsi ad un facilitatore inesperto può portare il gruppo al fallimento.
Affidarsi ad un facilitatore esperto e competente garantisce di partire col piede giusto e di arrivare sicuramente a destinazione.
Davide & Gianni
Il nome stesso svela la sua missione, il suo compito: facilitare il lavoro del gruppo affinché possa raggiungere l'obiettivo preffisato.
"In Francia viene mirabilmente definito fluidificatore. Si propone come aiuto, attento a valorizzare tutto ciò che può contribuire a trovare soluzioni e non tanto a creare nuovi problemi al cliente", un profeta dell'apprendimento esperienziale.
"Gli unici apprendimenti seri, vale a dire utili per la vita delle persone, sono quelli realizzati attraverso la scoperta, lo stupore, la gioia, l'amore".
Il suo scopo, paradossalmente, è quello di diventare "inutile", di far crescere il gruppo in maniera che, ad un certo punto, non abbia più bisogno di lui.
Il facilitatore non è un animatore turistico, né un docente in cattedra, né un formatore esperto anche se è auspicabile però che abbia nozione delle competenze tipiche di queste figure.
Quella del facilitatore è una nuova professione, una figura variegata e complessa dotata di molteplici doti e abilità.
Innanzitutto deve avere una buona capacità di ascolto e di relazione con le persone, deve capire che tipo di gruppo si trova davanti, deve saper instaurare un clima creativo avendo ben presente quale ruolo giochino le emozioni e i bisogni delle persone.
Non deve spiegare, deve far sentire.
Una seconda qualità è la capacità di analisi e di sintesi che gli consente di comprendere la natura del problema su cui lavorare: il gruppo sta lavorando su un processo di soluzione di un problema? Sul miglioramento di un prodotto e sul suo posizionamento? Sulla soluzione di un conflitto? Su un nuovo concetto da creare? Deve saper dare chiaramente le consegne al gruppo, definire le regole e farle rispettare.
Il facilitatore deve possedere intuizione, capacità d'improvvisare e di adattarsi rapidamente ai cambiamenti: spesso, infatti, il gruppo si muove velocemente da un concetto all'altro, da una direzione ad un'altra.
Il facilitatore deve saper guidare il cambiamento senza influenzarlo, deve saper rilanciare il gruppo con energia così come deve saper frenare l'impeto quando necessario.
Il facilitatore deve saper sostenere l'ansia dell'ignoto: ogni gruppo, ogni progetto è una nave che salpa in mare sconfinato. Naturalmente ha una meta, ma non sa quando e dove la troverà. E questo può generare ansia, preoccupazione.
La sua dote migliore comunque è l'esperienza: il suo metodo è induttivo, parte dall'ipotesi che quella tecnica sia la migliore, e solo provandola saprà se è vero. E' l'esperienza che gli farà scegliere di volta in volta lo stile da utilizzare, direttivo, non direttivo, partecipativo.
Quella del facilitatore è una figura professionale sulla quale è necessario investire: un buon facilitatore infatti può fare la differenza in un gruppo creativo fin dall'inizio, quando si tratta di discutere con il cliente del suo problema e di tracciare il percorso da fare.
Affidarsi ad un facilitatore inesperto può portare il gruppo al fallimento.
Affidarsi ad un facilitatore esperto e competente garantisce di partire col piede giusto e di arrivare sicuramente a destinazione.
Davide & Gianni
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La creatività
Che cos'è la creatività?
Il termine creatività è stato importato verso la fine degli anni cinquata dagli Stati Uniti che hanno definito per primi la parola "Creativity".
In tutti questi anni sono state date molteplici definizioni della creatività: per alcuni è considerata semplicemente la capacità di creare, per altri un processo attraverso il quale l'inventore arrivare a creare qualcosa, per altri ancora un processo che, applicando diversi strumenti, porta alla produzione di idee, soluzioni e progetti.
La definizione che più preferisco e che è da tutti riconosciuta come la più valida è la seguente: la creatività è la capacità di realizzare connessioni, nuove e utili, utilizzando elementi esistenti, ma combinati tra loro in maniera nuova e originale.
Questa definizione inoltre apre il mondo della creatività a chiunque: non è un talento con cui si nasce, è qualcosa che tutti noi possiamo esercitare e sviluppare.
La creatività è quindi la nostra capacità che ci spinge a creare mossi da da esigenze di miglioramento e ottimizzazione, di ricerca di soluzioni nuove e diverse.
Come migliorare la propria creatività? Provate a immedesimarvi in queste situazioni
1.Suona la sveglia, è ora di alzarsi. Avete dormito male e, a dirla tutta, vorreste anche tornare a letto a dormire. Oggi però avete la possibilità di intervenire. La più grande ditta che produce letti e materassi, vi ha riconosciuti come massimi esperti e vi dà budget illimitato per creare il letto migliore, quello che sbaraglierà la concorrenza, quello che vi farà dormire sonni ristoratori e che vi farà svegliare freschi come una rosa. Come sarà questo letto? Fate un elenco di possibili soluzioni, pazze, divertenti, originali, assurde, osate e… create!
2.La più famosa casa produttrice di lettori mp3 vi ha scelto per sbaragliare la concorrenza: avete a vostra disposizione qualsiasi cifra purché creiate qualcosa di veramente unico. Rimboccatevi le mani e partite. Quali nuove funzionalità potrebbe avere questo lettore mp3? Di quali materiali potrebbe essere fatto? Di quali forme e colori? E se doveste svilupparlo per dei marziani senza orecchie? O per degli alieni senza mani? Osate, Create, un futuro grandioso aspetta solo voi.
3.Oggi siete Archimede, l’inventore. Zio Paperone, in un eccesso di bontà, ha deciso di mettere a vostra disposizione tutti i suoi averi, per realizzare… Già cosa potreste mai poter realizzare con tutto il denaro custodito nei suoi depositi? Inventate, create, siete in un fumetto, tenetelo sempre a mente, qui tutto è possibile...
Davide
Il termine creatività è stato importato verso la fine degli anni cinquata dagli Stati Uniti che hanno definito per primi la parola "Creativity".
In tutti questi anni sono state date molteplici definizioni della creatività: per alcuni è considerata semplicemente la capacità di creare, per altri un processo attraverso il quale l'inventore arrivare a creare qualcosa, per altri ancora un processo che, applicando diversi strumenti, porta alla produzione di idee, soluzioni e progetti.
La definizione che più preferisco e che è da tutti riconosciuta come la più valida è la seguente: la creatività è la capacità di realizzare connessioni, nuove e utili, utilizzando elementi esistenti, ma combinati tra loro in maniera nuova e originale.
Questa definizione inoltre apre il mondo della creatività a chiunque: non è un talento con cui si nasce, è qualcosa che tutti noi possiamo esercitare e sviluppare.
La creatività è quindi la nostra capacità che ci spinge a creare mossi da da esigenze di miglioramento e ottimizzazione, di ricerca di soluzioni nuove e diverse.
Come migliorare la propria creatività? Provate a immedesimarvi in queste situazioni
1.Suona la sveglia, è ora di alzarsi. Avete dormito male e, a dirla tutta, vorreste anche tornare a letto a dormire. Oggi però avete la possibilità di intervenire. La più grande ditta che produce letti e materassi, vi ha riconosciuti come massimi esperti e vi dà budget illimitato per creare il letto migliore, quello che sbaraglierà la concorrenza, quello che vi farà dormire sonni ristoratori e che vi farà svegliare freschi come una rosa. Come sarà questo letto? Fate un elenco di possibili soluzioni, pazze, divertenti, originali, assurde, osate e… create!
2.La più famosa casa produttrice di lettori mp3 vi ha scelto per sbaragliare la concorrenza: avete a vostra disposizione qualsiasi cifra purché creiate qualcosa di veramente unico. Rimboccatevi le mani e partite. Quali nuove funzionalità potrebbe avere questo lettore mp3? Di quali materiali potrebbe essere fatto? Di quali forme e colori? E se doveste svilupparlo per dei marziani senza orecchie? O per degli alieni senza mani? Osate, Create, un futuro grandioso aspetta solo voi.
3.Oggi siete Archimede, l’inventore. Zio Paperone, in un eccesso di bontà, ha deciso di mettere a vostra disposizione tutti i suoi averi, per realizzare… Già cosa potreste mai poter realizzare con tutto il denaro custodito nei suoi depositi? Inventate, create, siete in un fumetto, tenetelo sempre a mente, qui tutto è possibile...
Davide
L'immaginazione
Che cos'è l'immaginazione?
L'immaginazione, è la capacità di produrre immagini mentali e idee.
Possiamo immaginare sia la realtà già vista e conosciuta sia tutto quello che proviene dal fantastico e dall'immaginario (nessuno ha mai visto un drago, un unicorno, una chimera eppure ognuno di noi ha un'immagine di queste creature mitologiche nella propria testa).
Quando non svolgiamo attività particolarmente complesse e articolate, quando allentiamo le briglie lasciamo andare la mente lontano, quando siamo liberi di "sognare", la nostra immaginazione è libera di esprimersi con tutta la sua forza.
L'immaginazione non è soltanto visiva, possiamo anche rappresentarci dei suoni, dei movimenti, delle sensazioni.
Nella vita di tutti i giorni siamo continuamente sollecitati da fattori esterni che possono stimolare la nostra immaginazione: musiohe, foto, film, libri, cibo...
L'immaginazione ci permette di combinare insieme ricordi, percezioni, aspirazioni e contesti reali creando qualcosa di nuovo nella nsotra mente trasformato e rielaborato grazie alla fantasia.
E' proprio l'immaginazione che ci viene in aiuto quando abbiamo bisogno di una soluzione totalmente diversa ad un problema: l'approccio tradizionale e logico non funziona ed è dall'immaginazione che dobbiamo trarre un'ispirazione per risolvere il nostro problema.
Come migliorare la propria immaginazione? Provate con questi esercizi
1.Guardate un film o leggete un libro, scegliete un momento qualsiasi per fermarvi e chiedetevi: e se ora il protagonista facesse una scelta diversa? Come si evolverebbe la trama? Cosa cambierebbe? Immaginate…
2.Prendete un giornale, apritelo ad una pagina a caso e scegliete l'articolo dove vi cade l'occhio: chiedetevi e se fossi stato lì? Immaginate…
3.Se vi venisse regalata la famosa bacchetta di Harry Potter e il suo libro di magia, come li vorreste usare? Quali nuove magie vorreste pronunciare? Immaginate…
Davide
L'immaginazione, è la capacità di produrre immagini mentali e idee.
Possiamo immaginare sia la realtà già vista e conosciuta sia tutto quello che proviene dal fantastico e dall'immaginario (nessuno ha mai visto un drago, un unicorno, una chimera eppure ognuno di noi ha un'immagine di queste creature mitologiche nella propria testa).
Quando non svolgiamo attività particolarmente complesse e articolate, quando allentiamo le briglie lasciamo andare la mente lontano, quando siamo liberi di "sognare", la nostra immaginazione è libera di esprimersi con tutta la sua forza.
L'immaginazione non è soltanto visiva, possiamo anche rappresentarci dei suoni, dei movimenti, delle sensazioni.
Nella vita di tutti i giorni siamo continuamente sollecitati da fattori esterni che possono stimolare la nostra immaginazione: musiohe, foto, film, libri, cibo...
L'immaginazione ci permette di combinare insieme ricordi, percezioni, aspirazioni e contesti reali creando qualcosa di nuovo nella nsotra mente trasformato e rielaborato grazie alla fantasia.
E' proprio l'immaginazione che ci viene in aiuto quando abbiamo bisogno di una soluzione totalmente diversa ad un problema: l'approccio tradizionale e logico non funziona ed è dall'immaginazione che dobbiamo trarre un'ispirazione per risolvere il nostro problema.
Come migliorare la propria immaginazione? Provate con questi esercizi
1.Guardate un film o leggete un libro, scegliete un momento qualsiasi per fermarvi e chiedetevi: e se ora il protagonista facesse una scelta diversa? Come si evolverebbe la trama? Cosa cambierebbe? Immaginate…
2.Prendete un giornale, apritelo ad una pagina a caso e scegliete l'articolo dove vi cade l'occhio: chiedetevi e se fossi stato lì? Immaginate…
3.Se vi venisse regalata la famosa bacchetta di Harry Potter e il suo libro di magia, come li vorreste usare? Quali nuove magie vorreste pronunciare? Immaginate…
Davide
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La curiosità
Che cos'è la curiosità?
La curiosità è l'istinto che ci spinge a chiedere, ad esplorare l'ignoto e l'incerto, a scoprire e fare esperienze, a comettere errori e ad imparare da questi.
La curiosità è la domanda che ci porta dritti alla risposta.
Eppure troppo spesso la nostra società ci porta a soffocare la curiosità: provate a pensare a tutte le volte che ad una domanda ricevete come risposta "Non sono fatti tuoi", oppure "non ti riguarda", o ancora "capirai quando sei grande" o anche "lasciami in pace".
Altre volte siamo noi stessi ad aver paura di fare domande pensando di essere giudicati stupidi o ignoranti.
Noi esseri umani possiamo anche fare dipeggio, quando ci autoconvinciamo di saperne abbastanza e quindi arriviamo a considerare l'ignoto come "poco interessante".
Come sviluppare quindi la nostra curiosità?
Innanzitutto iniziamo a pensare che non esistono domande stupide e che ogni volta che rinunciamo a chiedere, perdiamo un'occasione per apprendere qualcosa di nuovo.
Proviamo a cercare le risposte anche da soli: nel terzo millennio possiamo fare affidamento oltre che su libri, giornali ed enciclopedie anche su Internet e i suoi milioni di contenuti.
Osserviamo il mondo con occhi nuovi, cerchiamo di notare i piccoli cambiamenti che prima c’erano sfuggiti: nuovi vicini, nuovi negozi, nuovi cartelli, nuove pubblicità
Leggiamo libri di fantascienza: Philip K. Dick, Isaac Asimov, William Gibson e così via..
Coraggio, coltiviamo la nostra curiosità
Davide
La curiosità è l'istinto che ci spinge a chiedere, ad esplorare l'ignoto e l'incerto, a scoprire e fare esperienze, a comettere errori e ad imparare da questi.
La curiosità è la domanda che ci porta dritti alla risposta.
Eppure troppo spesso la nostra società ci porta a soffocare la curiosità: provate a pensare a tutte le volte che ad una domanda ricevete come risposta "Non sono fatti tuoi", oppure "non ti riguarda", o ancora "capirai quando sei grande" o anche "lasciami in pace".
Altre volte siamo noi stessi ad aver paura di fare domande pensando di essere giudicati stupidi o ignoranti.
Noi esseri umani possiamo anche fare dipeggio, quando ci autoconvinciamo di saperne abbastanza e quindi arriviamo a considerare l'ignoto come "poco interessante".
Come sviluppare quindi la nostra curiosità?
Innanzitutto iniziamo a pensare che non esistono domande stupide e che ogni volta che rinunciamo a chiedere, perdiamo un'occasione per apprendere qualcosa di nuovo.
Proviamo a cercare le risposte anche da soli: nel terzo millennio possiamo fare affidamento oltre che su libri, giornali ed enciclopedie anche su Internet e i suoi milioni di contenuti.
Osserviamo il mondo con occhi nuovi, cerchiamo di notare i piccoli cambiamenti che prima c’erano sfuggiti: nuovi vicini, nuovi negozi, nuovi cartelli, nuove pubblicità
Leggiamo libri di fantascienza: Philip K. Dick, Isaac Asimov, William Gibson e così via..
Coraggio, coltiviamo la nostra curiosità
Davide
mercoledì 6 febbraio 2008
La comunicazione scritta efficace
Avete mai prestato attenzione a quanti testi produciamo ogni giorno?
Sms, email, lettere, preventivi, relazioni, presentazioni... che lista, e potrebbe continuare.
Quante volte vi capita di ricevere in risposta una ulteriore richiesta di chiarimento e di pensare "mi sembrava di essere stato fin troppo chiaro..."
Non è così: avete dato per scontato qualcosa.
La comunicazione scritta, al contrario di quella orale, ci lascia tempo per riflettere e pensare, per riscrivere e riformulare, per fare la "brutta" e poi la "bella".
Scrivere non è come parlare, c'è sempre tempo per tornare indietro e rifare e nessuno lo saprà mai.
Una volta pronunciata una frase, questa assume un tono definitivo: certo volevamo esprimere un concetto, ma il nostro interlocutore ne ha recepito un altro.
La comunicazione scritta, ci aiuta in questo, possiamo scrivere la frase, rileggerla, ripensanrla, riformularla e quando siamo sicuri, sottoporla al destinatario.
Siamo stressati e sempre di corsa, spesso scriviamo di fretta e non rileggiamo: proviamo a fare un piccolo sforzo a non andare sempre a tavoletta, fermiamoci a rileggere quello che abbiamo scritto, facciamo le opportune correzioni del caso (ci sono sempre!) e poi... il testo è pronto!
La comunicazione scritta efficace inizia proprio da qui: da un aspetto molto semplice e basilare; per gli altri trucchi e segreti, dovrete seguirci nelle prossime settimane o se non potete proprio aspettare, iscrivervi ai nostri workshop ;-)
Davide
Sms, email, lettere, preventivi, relazioni, presentazioni... che lista, e potrebbe continuare.
Quante volte vi capita di ricevere in risposta una ulteriore richiesta di chiarimento e di pensare "mi sembrava di essere stato fin troppo chiaro..."
Non è così: avete dato per scontato qualcosa.
La comunicazione scritta, al contrario di quella orale, ci lascia tempo per riflettere e pensare, per riscrivere e riformulare, per fare la "brutta" e poi la "bella".
Scrivere non è come parlare, c'è sempre tempo per tornare indietro e rifare e nessuno lo saprà mai.
Una volta pronunciata una frase, questa assume un tono definitivo: certo volevamo esprimere un concetto, ma il nostro interlocutore ne ha recepito un altro.
La comunicazione scritta, ci aiuta in questo, possiamo scrivere la frase, rileggerla, ripensanrla, riformularla e quando siamo sicuri, sottoporla al destinatario.
Siamo stressati e sempre di corsa, spesso scriviamo di fretta e non rileggiamo: proviamo a fare un piccolo sforzo a non andare sempre a tavoletta, fermiamoci a rileggere quello che abbiamo scritto, facciamo le opportune correzioni del caso (ci sono sempre!) e poi... il testo è pronto!
La comunicazione scritta efficace inizia proprio da qui: da un aspetto molto semplice e basilare; per gli altri trucchi e segreti, dovrete seguirci nelle prossime settimane o se non potete proprio aspettare, iscrivervi ai nostri workshop ;-)
Davide
mercoledì 30 gennaio 2008
Una soluzione ecologica
Ridurre i consumi e risparmiare energia: 2 regole d'oro per considerare casa propria o il proprio ufficio ecologici, soluzioni a tutela dell'ambiente.
Un eccesso di zelo ci spinge anche a comprare qualche pianta dal fiorista: ora siamo proprio ecologici, e stiamo contribuendo a creare un nuovo polmone metropolitano.
Fantastico!
Tuffiamoci quindi nella nostra realtà aziendale con orgoglio: consumi ridotti, risparmi, fatturati da capogiro e... dipendenti depressi.
Non è possibile! Con un ufficio così ecologicamente all'avanguardia, così attento alle esigenze dell'ambiente, i dipendenti dovrebbero sentirsi in Paradiso.
Invece si sentono all'Inferno: un infermo fatto di orari senza significato, di finte promesse, di lotte intestine, di scarsa comunicazione, di grande frustrazione e incomprensione reciproca.
L'individuo viene annullato, la sua creatività azzerata, lo spirito d'iniziativa spento per uniformarsi alle regole aziendali.
Il risultato: dipendenti scontenti e poco soddisfatti, tanti tempi morti, pochi stimoli, ancor meno risultati concreti.
La soluzione è a portata di mano: bisogna rompere questo cerchio vizioso e fare qualcosa fuori dagli schemi.
Abbiamo detto che uno dei problemi è la mancanza di comunicazione tra le persone dell'azienda: benissimo, questo potete risolvere anche da soli, iniziate a comunicare, a parlare con i colleghi, a sfruttare le piccole occasioni quotidiane, gli incontri alle macchinette del caffè, la pausa pranzo, per aprirvi al dialogo e...
comunicate!
Provateci, e poi scriveteci com'è andata.
Davide
Un eccesso di zelo ci spinge anche a comprare qualche pianta dal fiorista: ora siamo proprio ecologici, e stiamo contribuendo a creare un nuovo polmone metropolitano.
Fantastico!
Tuffiamoci quindi nella nostra realtà aziendale con orgoglio: consumi ridotti, risparmi, fatturati da capogiro e... dipendenti depressi.
Non è possibile! Con un ufficio così ecologicamente all'avanguardia, così attento alle esigenze dell'ambiente, i dipendenti dovrebbero sentirsi in Paradiso.
Invece si sentono all'Inferno: un infermo fatto di orari senza significato, di finte promesse, di lotte intestine, di scarsa comunicazione, di grande frustrazione e incomprensione reciproca.
L'individuo viene annullato, la sua creatività azzerata, lo spirito d'iniziativa spento per uniformarsi alle regole aziendali.
Il risultato: dipendenti scontenti e poco soddisfatti, tanti tempi morti, pochi stimoli, ancor meno risultati concreti.
La soluzione è a portata di mano: bisogna rompere questo cerchio vizioso e fare qualcosa fuori dagli schemi.
Abbiamo detto che uno dei problemi è la mancanza di comunicazione tra le persone dell'azienda: benissimo, questo potete risolvere anche da soli, iniziate a comunicare, a parlare con i colleghi, a sfruttare le piccole occasioni quotidiane, gli incontri alle macchinette del caffè, la pausa pranzo, per aprirvi al dialogo e...
comunicate!
Provateci, e poi scriveteci com'è andata.
Davide
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mercoledì 23 gennaio 2008
e alla enne, soluzioni vincenti
e alla enne, generare valore con l'innovazione, sviluppare la creatività, migliorare le performances.
e alla enne, all'ennesima potenza, come le soluzioni vincenti che costruiamo con i nostri clienti.
E' con queste parole che si apre la home page del nostro sito web http://www.eallaenne.it/ e il nostro blog non poteva che esordire con le stesse premesse.
Restate con noi per scoprire da vicino il mondo e alla enne e l'effetto ennesima potenza.
Davide
e alla enne, all'ennesima potenza, come le soluzioni vincenti che costruiamo con i nostri clienti.
E' con queste parole che si apre la home page del nostro sito web http://www.eallaenne.it/ e il nostro blog non poteva che esordire con le stesse premesse.
Restate con noi per scoprire da vicino il mondo e alla enne e l'effetto ennesima potenza.
Davide
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