sabato 8 marzo 2008

Dalla logica alla creatività

Nel nostro cervello le informazioni viaggiano attraverso una rete di neuroni collegati tra loro.

Quando le informazioni si muovono lungo uno stesso percorso che si ripete con una certa frequenza, si forma un vero e proprio sentiero.

Il nostro apprendimento funziona proprio in questo modo: tutto quello che impariamo o che "mandiamo a memoria" traccia un percorso ben definito nella nostra rete di neuroni.

In questo modo, la nostra attività quotidiana, la routine è una vera e propria passeggiata.

Quanto ci mettete a calcolare quanto fa 11x11? Quando ci mettevate quando avevate 8 o 9 anni?

E quanto ci mettete adesso a fare dei conti anche apparentemente banali, ma che non fate più a mente perché usate il computer o la calcolatrice?

Questi esempi, ma se ne potrebbero fare a migliaia, evidenziano come la "forza delle abitudini" e le nozioni imparate e fatte proprie giochino un ruolo fondamentale nel nostro comportamento quotidiano.

Quello che abbiamo appena descritto rientra nell'ambito del pensiero logico.

Normalmente tutto questo si traduce in una serie di vantaggi pratici nella vita di tutti i giorni.

Purtroppo però questa rigidità impedisce l'esplorazione di sentieri nuovi.
Questo significa non solo una scarsa propensione al cambiamento delle abitudini e del modo di pensare, ma spesso anche una limitazione nelle capacità di risoluzione di un problema.

La logica può inoltre essere ingannata, fuorviata, deviata; non solo, molto spesso la logica è limitata.

Immaginate di seguire una strada e di trovare improvvisamente un masso sulla strada che non vi permette di andare oltre. La logica vi direbbe, non c'è problema, torniamo indietro, troveremo un altro modo per arrivare a destinazione.

E se bastasse semplicemente fermarsi un attimo e trovare un modo per
a) aggirare il masso
b) spostare il masso

Quando iniziamo a pensare a queste due nuove opzioni, la logica non è di alcun aiuto.

La soluzione non la sappiamo, ma possiamo arrivarci, basta iniziare a cercarla, ma dove? Altrove usando il pensiero creativo e la creatività.

La creatività ci permette infatti di cambiare punto di vista, di riformulare la sfida o ridefinire la situazione.

Per il pensiero creativo la sfida è molto più complessa perché deve agire su due fronti: da una parte deve lavorare per produrre nuove idee, dall'altra deve "combattere" il pensiero logico che non è possibile disattivare e che continua a ostacolare il lavoro creativo cercando di riportare il contesto verso situazioni note e modelli conosciuti.

Per produrre nuove idee, risolvere sfide mai viste prima, bisogna quindi riuscire a rompere gli schemi esistenti e per riuscirci si deve "ingannare" il pensiero logico.

Come fare? Beh questa abilità è proprio alla base della professione e delle esperienze del Facilitatori.

Davide & Gianni

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